Nel corso della serata di lunedì il mondo Juventus e l’intero calcio italiano sono stati stravolti dalla notizia delle dimissioni con effetto immediato dell’intero Consiglio di Amministrazione della Juventus. Un atto quasi dovuto, trapela dalla Continassa, dopo che i vertici del club sono finiti sotto inchiesta per presunto falso in bilancio.
- Juventus nella bufera, Agnelli blocca le dimissioni di Cherubini
- Juventus, crisi affidata ai tecnici: arrivano Ferrero e Scanavino
- Juventus, guai anche in Borsa: titolo ai minimi storici
Juventus nella bufera, Agnelli blocca le dimissioni di Cherubini
Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved e gli altri membri del Consiglio, Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Heywood, appartengono quindi ufficialmente al passato della Juventus, mentre resta da capire quale sarà il futuro dell’attuale amministratore delegato Maurizio Arrivabene , il cui arrivo nel club bianconero e nel Cda è posteriore ai fatti contestati e al quale lo stesso Agnelli avrebbe chiesto di restare in carica almeno fino al 18 gennaio 2023, quando dovrebbe venire eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione.
Quanto all’area tecnica, secondo quanto riportato da Sky Sport il direttore sportivo Federico Cherubini, che insieme a Massimiliano Allegri ha incontrato Agnelli poco prima dell’annuncio delle dimissioni, si era detto disposto a farsi da parte, ma il presidente uscente ha chiesto all’uomo-mercato bianconero di rimanere al proprio posto e anzi di farsi portatore di un messaggio di incoraggiamento verso la squadra per portare a termine nel migliore dei modi la stagione sportiva, già segnata dalla delusione per l’eliminazione dalla Champions League al termine della fase a gironi.
Juventus, crisi affidata ai tecnici: arrivano Ferrero e Scanavino
Così se le prossime date segnate sul calendario dei tifosi della Juve, oltre a quella della ripresa del campionato, comunque ancora lontana, per testare la reazione della squadra, sono appunto quella del 18 gennaio 2023, e in precedenza quella del 24 dicembre, termine ultimo da regolamento per presentare i nomi degli aspiranti nuovi consiglieri, il futuro è già adesso, almeno per quanto riguarda la gestione dell’emergenza.
Exor, holding facente capo a John Elkann e controllante della Juventus, ha infatti già scelto le due figure alle quali affidare la delicatissima transizione, con il rischio che entrambe siano chiamate ad affrontare il processo per falso in bilancio qualora la Procura opti per il rinvio a giudizio del club.
La nomina di direttore generale è ricaduta su Maurizio Scanavino, ingegnere delle telecomunicazione classe 1973, dal 2004 in FIAT, attuale amministratore delegato di GEDI (Gruppo Espresso), mentre il nuovo presidente sarà Gianluca Ferrero. Torinese, classe 1963, dottore commercialista nel settore del diritto fiscale e societario, presidente del collegio sindacale di Fincantieri dal 2014 e vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte, nonché figura che, come recita il comunicato Exor, “possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico”.
Juventus, guai anche in Borsa: titolo ai minimi storici
Allo stato di emergenza, almeno fuori dal campo, che si è venuto a creare, alla preoccupazione dei tifosi per le possibili conseguenze sportive legate alle accuse di falso in bilancio, al danno d’immagine che uno dei club più gloriosi e blasonati al mondo sta subendo a livello internazionale, si aggiunge poi dal punto di vista pratico le conseguenze legate al crollo, seppur annunciato, in Borsa.
Già nella prima mattinata di martedì, infatti, il titolo Juventus ha fatto registrare un forte calo a Piazza Affari, attestandosi a -4,94% per attestarsi a quota 0,265 euro, dopo essere arrivato a perdere fino al 10,4%, con una capitalizzazione di Borsa ridottasi a circa 670 milioni di euro. Subito dopo il titolo è stato anche sospeso per eccesso di volatilità. Il titolo Juve è quindi crollato ai valori minimi, come non accadeva dal marzo 2017. A picco anche la controllante Exor, holding della famiglia Agnelli, che sul listino di Amsterdam cede lo 0,1% (74,4 euro).