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Terremoto Marocco, lo sport si mobilita: la Nazionale dona il sangue, l'hotel di Ronaldo rifugio

Il Marocco è costretto a fare i conti con la catastrofe del sisma che lo ha colpito. Lo sport, nel frattempo, si mobilita: la Nazionale dona il sangue, l'hotel di Cristiano Ronaldo dona rifugio agli sfollati del terremoto

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Stanotte in Marocco si è verificato un sisma di magnitudo prossimo al 7 che ha causato un bilancio terribile e che purtroppo è in aggiornamento. Si parla di un migliaio di morti, oltre a danni ingenti: il mondo si sta mobilitando per dare un aiuto, e così anche lo sport.

Il terremoto in Marocco: cosa è successo

Alle cinque di stamane le agenzie hanno iniziato a riportare la notizia di un terremoto che ha registrato inizialmente una magnitudo pari a 6,8 (stando alle rivelazioni dell’Istituto di Geofisica degli Stati Uniti, 7 secondo quello marocchino) e con una profondità di 18 chilometri e mezzo, concentrato nella zona del Marocco centrale, tra la provincia di Marrakesh e quella di Ouarzazate. Siamo nell’area della catena dell’Atlante, dove si è liberato il sisma a causa, fanno sapere gli scienziati, dalla compressione tra la placca africana e quella europea.

Una zona molto sismica e con effetti devastanti su case ed edifici non certo progettati per resistere ad eventi di questo genere. Inoltre il terremoto si è avvertito anche ad oltre 400 km dal proprio epicentro, come riporta il nostro Istituto Nazionale di Geofisica.

La Nazionale di calcio del Marocco dona il sangue

Una catastrofe, con un Paese che si ritrova ad affrontare le difficoltà di una tale sciagura. Come abbiamo detto, nella catena di aiuti che si è messa in moto si è inserito anche lo sport. Al di là dei vari messaggi di solidarietà via social, stanno arrivando i primi gesti concreti.

In primis la Nazionale di calcio marocchina, che ricordiamo protagonista di una sorprendente e quasi gloriosa cavalcata durante gli ultimi Mondiali in Qatar, riuscendo ad arrivare alla fase semifinale classificandosi alla fine quarta (un risultato storico per il Leoni dell’Atlante).

Ebbene, da quanto si apprende dai media i giocatori si sono presentati nell’ospedale di Agadir per donare il proprio sangue per coloro che sono rimasti feriti dal sisma.

Rinviata la partita tra Marocco e Liberia per le qualificazioni della Coppa d’Africa. Ma Gambia-Congo si giocherà

Nel frattempo, è stata ovviamente rinviata la partita tra Marocco e Liberia del Gruppo K, valida per le qualificazione della prossima Coppa d’Africa, e che si sarebbe dovuta tenere proprio ad Agadir, città che si trova a circa 260 km dall’epicentro. Al momento è confermato invece il match tra Gambia e Congo , valido per il Gruppo G e che si dovrebbe tenere domenica a Marrakech.

Entrambe le selezioni nazionali, da quanto si apprende, hanno passato la notte fuori dagli hotel dove soggiornano e che hanno riportato dei danni, dormendo vicino alla piscina. L’allenatore del Gambia, Tom Saintfiet, ha comunque palesato alla Reuters la propria perplessità sul fatto che la partita abbia luogo. Il Gambia non ha un impianto adatto ad ospitare match di livello internazionale, per la cronaca. Sotto shock anche la squadra del Congo.

L’hotel di Cristiano Ronaldo sta accogliendo degli sfollati

Marca poi riporta la notizia secondo cui il Pestana CR7 Marrakech, hotel quattro stelle di proprietà di Cristiano Ronaldo, sta dando ospitalità ad alcuni sfollati, almeno nella propria hall e come primo rifugio.

A confermarlo Irene Seixas, cittadina spagnola che ha parlato al canale all news RTVE. La donna ha raccontato delle difficoltà di trovare un volo per il ritorno, visto che i biglietti sono andati in esaurimento in un attimo. “Ora siamo riusciti a farci dare l’hotel di Cristiano Ronaldo, che è in periferia, una stanza”, ha aggiunto.

Seixas ha poi aggiunto:

“Abbiamo dormito tutta la notte per strada e alle sette del mattino ci hanno detto che potevamo venire [al CR7 Hotel] e ci troviamo adesso in un atrio con tante persone di diverse nazionalità, in attesa di vedere se possiamo ottenere una stanza, ma abbiamo dormito tutti per strada”.

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