Dopo lo sgomento per quanto trapelato e la speranza che ha accompagnato quelle ore, giungono aggiornamenti rasserenanti sulle condizioni di Salvatore Antibo, per quanti amano lo sport e l’atletica Totò: il campione di Altofonte, ricoverato mercoledì mattina nella terapia intensiva del Civico di Palermo per una embolia polmonare, migliora. L’ex campione europeo di atletica leggera nei 5 mila e 10 mila metri, è stato stato trasferito, infatti, dalla terapia intensiva al reparto di cardiologia. A febbraio era stato operato a Catanzaro, a causa dell’aggravarsi della forma di epilessia di cui soffre fin da giovanissimo.
Totò Antibo fuori dalla terapia intensiva
“L’ho sentito molto tranquillo e sereno. Di questo siamo felicissimi”, dice il nipote Andrea, all’agenzia AGI: “La strada ancora è lunga ma siamo tutti ben speranzosi. Ci tiene a ringraziare tutti voi, siete i fan più belli. Ringrazia anche tutti i medici e infermieri del reparto di terapia intensiva e il suo medico Oriano Mecarelli che gli è stato vicino sempre in questi anni. Grazie a tutti e un ringraziamento anche da parte della famiglia Antibo per l’affetto dimostratoci”.
La carriera di Antibo: atletica e calcio
Nato ad Altofonte il 7 febbraio 1962, Salvatore Antibo, ha totalizzato 33 presenze in Nazionale. Campione europeo dei 5.000 e 10.000 metri nel 1990. Il calcio è il suo primo amore, poi a 17 anni viene scoperto dal suo mentore e pigmalione Gaspare Polizzi.
Con risultati già eccellenti da junior all’ingresso nella categoria seniores sbalordì per il suo talento. Così nel 1989/90 fu il miglior fondista del mondo, “l’ultimo europeo a dominare prima che gli africani prendessero definitivamente in mano la situazione”.
Memorabile la sua doppietta 10.000-5.000 (rispettivamente con 27:41.27 e 13:22.00) ai campionati Europei di Spalato del 1990. Due anni prima era finito secondo nei 10.000 ai Giochi olimpici dietro al marocchino Brahim Boutayeb (27:23.55 contro 27:21.46).
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