Non è una questione affettiva, ed era intuibile fin dalle primordiali battute della causa civile che ha visto l’epilogo giudiziario nell’affido congiunto. L’incontro, avvenuto ieri 5 ottobre, che ha sancito la restituzione dei Rolex c’è molto della narrazione legata a questa separazione.
La distanza, la contrapposizione, le questioni economiche e legate ai beni immobiliari e non che hanno costruito – in quasi vent’anni – la premiata spa Totti-Blasi.
Francesco Totti e Ilary Blasi, assistiti dai rispettivi legali, si sono incontrati presso una banca dell’Eur – scelta per depositare i preziosi orologi in una cassetta di sicurezza – e provare a chiudere una delle questioni più controverse dall’avvio del loro lungo addio.
- Totti-Blasi, l'incontro per i Rolex
- Incontro problematico: il mistero dei Rolex
- La diatriba sul numero degli orologi
- I rapporti tra gli ex coniugi Totti
- Venerdì la restituzione e il parere dell'esperto
- La restituzione: il ruolo dell'esperto
- Longarina, questione aperta
Totti-Blasi, l’incontro per i Rolex
Nel pomeriggio di ieri, 5 ottobre, gli ex coniugi si sono incontrati per verificare anche il numero e l’autenticità dei Rolex, stando a quanto risulta a Repubblica: il per sempre capitano della Roma, oltre al suo avvocato Antonio Conte, si è affidato anche a un esperto per verificare l’autenticità dei preziosi che Ilary avrebbe portato con sé, assistita dal suo legale Alessandro Simeone.
Secondo quel che trapela, a essere tornati nella cassetta di sicurezza prescelta sarebbero stati tre orologi della collezione rivendicata, anche nelle sedi opportune, da Totti che ha prodotto e allegato la documentazione per attestarne la proprietà.
Su quel capitolo, la giudice Simona Rossi aveva confermato l’”affido condiviso”, avviando l’iter della scelta della banca, della modalità e dei tempi tecnici. Ma, stando a quel che risulta a Il Messaggero, l’incontro non è stato così semplice.
Incontro problematico: il mistero dei Rolex
Il confronto ha evidenziato la mancata consegna di quattro degli orologi che avrebbero costituito parte della famigerata collezione del giocatore: a essere rivisti sarebbero stati solo tre Rolex sul totale di sette.
Oggi Repubblica ha aggiunto a questo quadro, non proprio conciliante tra gli ex, inoltre che l’affido condiviso prevede la richiesta di autorizzazione al coniuge per i Rolex potranno essere portati al polso dell’ex coniuge solo con l’assenso dell’altro.
Tradotto: se uno dei due si presenta da solo presso l’istituto di credito dove gli orologi risultano depositati, dovrà chiedere al coniuge in nome dell’affido congiunto l’autorizzazione a prelevarlo e a indossarlo. Fino alla decisione finale è più probabile che rimangano nella cassetta di sicurezza.
La diatriba sul numero degli orologi
Attorno al numero di Rolex, si gioca un nuovo elemento di rottura e divergenza: Totti rivendica i presunti pezzi non restituiti che Ilary non ha consegnato smentendo così l’ex marito il quale – in accordo con il suo avvocato – potrebbe decidere di adire di nuovo alle vie legali per comprendere la sorte toccata agli esemplari non pervenuti e dei quali pare si sia persa traccia.
Totti con Noemi Bocchi allo stadio per Genoa-Roma
La splendida dimora familiare dei Totti, al Torrino, è collocata in un punto nevralgico che a quel che si apprende dovrebbe anche tornare ad essere il fulcro dell’attività del per sempre capitano della Roma, intenzionato dopo una parentesi in quel di Vigna Stelluti a tornare a vivere vicino ai suoi figli e alla sua famiglia, insieme alla nuova compagna Noemi Bocchi.
I rapporti tra gli ex coniugi Totti
I Rolex, che tanto hanno occupato titoli e relativi articoli, dovrebbero far ritorno al luogo concordato in una cassetta di sicurezza cointestata a Blasi e all’ex numero 10, oggi in un ruolo inedito in attesa dell’investitura ufficiale della Roma. Tra loro i rapporti sono formali, ristretti a quel che si può immaginare in questa fase così delicata della separazione e principalmente legata alla serenità dei loro tre figli, Cristian, Chanel e Isabel.
Anche nelle recenti e celebri vicende scaturite dalla partita del primogenito al Tre Fontane, è emersa la volontà di entrambi di continuare a essere presenti, affettuosi e a manifestare pur secondo tempi e modi differenti rispetto al recente passato il rispettivo ruolo genitoriale.
Un concetto che il capitano aveva espresso già nella nota intervista – l’unica – che ha costituito una sorta di manifesto di quel che ha deciso di mantenere e seguire come linea. A differenza dell’ex, Ilary Blasi – che pure vive oggi una nuova relazione con Bastian Muller – non ha mai esplicitato nel dettaglio quanto accaduto in una situazione similare, preferendo mantenersi distante da certi meccanismi e preferendo una gestione differente.
Dai social al Tapiro di Striscia, ha abbracciato una strategia molto diversa rispetto a Totti.
Venerdì la restituzione e il parere dell’esperto
Tornando agli orologi svizzeri di lusso e alcuni in edizione limitatissima (pare), Ilary si sarebbe fatta accompagnare dall’avvocato milanese Alessandro Simeone fin da principio mentre Francesco continua ad affidarsi al suo avvocato da sempre, Antonio Conte, che lo affianca da sempre e che ha seguito vicende anche simili di ex giocatori della Roma che hanno trovato in lui un alleato importante. Fin qui nulla di imprevedibile: è altro a suggerire interrogativi e quesiti.
Totti e Ilary Blasi ospiti ai box in occasione del GP di Monaco nel 2018
La restituzione: il ruolo dell’esperto
Sul nome del presunto esperto non vi sono altri dettagli, ma la domanda è legittima: Totti e il suo rappresentante come da quanto emerso dalle udienze hanno indicato un numero di Rolex. Che cosa temono? Che non siano nel numero esatto? C’è da capire se qualche pezzo sia smarrito? Le premesse non aiutano, ma è certo che almeno il capitano vuole risposte certe. Almeno sui Rolex.
Adesso c’è da proseguire sulla linea del lungo addio e comprendere che ne sarà di tutto questo imponente intreccio di investimenti, proprietà e capitali che è accumulato nel tempo e con il lavoro di entrambi. E non sarà una questione che si esaurirà in poco tempo. Con il rischio – ribadiamo – che si prenda le vie legali.
Longarina, questione aperta
Altra questione ancora apertissima rimane poi quella relativo alla Longarina, il centro sportivo che ospita la scuola calcio di Totti, gestito negli ultimi anni da una società che faceva capo a Silvia Blasi, sorella maggiore di Ilary.
L’ex capitano ne è rientrato in possesso, chiedendo e ottenendo al giudice il riconoscimento di circa 190 mila euro di canoni di affitto arretrati e non pagati. Il provvedimento era esecutivo ma i soldi sembrerebbe siano ancora non pervenuti. Sul centro sportivo, però, il capitano non intende retrocedere. Perché Totti su questo progetto, al pari di suo fratello Riccardo (che ne è presidente) ci ha messo testa e cuore. E come ribadito, l’impegno dell’intera famiglia per realizzare impianto e progetti importanti per la comunità e per quanti hanno creduto nell’ingresso dello sport anche nelle terapie rivolte a bambini e ragazzi che necessitano di supporto.