È innegabile: il Tour de France 2021 è stato un vero e proprio trionfo per l’UAE Team Emirates. La formazione di Mauro Gianetti, infatti, ha portato a casa tre delle quattro maglie disponibili, si è imposta in tre tappe ed è stata leader della corsa con Tadej Pogacar per 13 giorni.
Tutto ciò, a livello economico, ha fruttato ben 619.580 euro, una cifra questa che ovviamente l’ha posta in testa anche alla graduatoria degli incassi delle varie squadre.
Questa particolare classifica ha visto chiudere invece nelle ultime posizioni l’Intermarché-Wanty-Gobert, formazione che al Tour vantava tra le proprie fila il nostro Lorenzo Rota e soprattutto Jan Bakelants.
Costui, leader della compagine belga, di fronte ai soli 24.230 euro guadagnati dalla sua squadra ha voluto alzare la voce denunciando una tendenza da invertire al più presto: quella di una redistribuzione poco equa del montepremi complessivo.
“Il nostro team riceverà un massimo di 1500 euro a persona” ha dichiarato Bakelants a Sporza.
“I premi in denaro sono stati un problema da molto tempo. Al Tour è ancora ancora accettabile, ma al Giro, alla Vuelta e alle classiche lo è molto meno. È molto peggio” ha continuato il belga prima di lanciare un monito importante.
“Qualcosa deve urgentemente cambiare, ma non accadrà dall’oggi al domani. È una questione complessa. I compagni di squadra di Pogacar ricevono circa 30.000 euro ciascuno. Possono sicuramente mangiare bene”.
Questa sua dichiarazione ha subito trovato pronta la risposta dell’ex Eddy Planckaert che ha posto la questione sotto altri termini.
“I premi in denaro nel ciclismo sono davvero bassi rispetto ad altri sport, ma non sono questi altri sport strapagati? Un ciclista soffre mille volte di più in un Tour. È così difficile chiedere un biglietto di cinque euro per una tappa di montagna ad esempio? E quei soldi non dovrebbero andare agli organizzatori, ma ai corridori”, ha affermato deciso il vincitore della maglia verde al Tour 1988.