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Tra Gasperini e Commisso offese e parolacce, come nasce il livore del tecnico con Firenze

L'allenatore dell'Atalanta non perde occasione per attaccare Firenze, ricambiato ampiamente: i motivi di una rivalità antica, che risale al 2009

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

E’ sempre più un festival del turpiloquio ogni incrocio tra Giampiero Gasperini e la Fiorentina, uno scontro verbale che si trascina anche per giorni e giorni come è capitato con l’ultima polemica dopo il successo della Dea sui viola per 3-2 domenica scorsa.

Gasperini lancia la prima frecciata all’Atalanta

Al vetriolo le dichiarazioni di Gasp dopo la gara: “Noi e loro giochiamo sempre nella stessa fascia, sei anni su sette è andata bene a noi e capisco la frustrazione della tifoseria viola nel vedersi superare dall’Atalanta. Ci trattano da big, sono gli insulti che ricevono le squadre importanti. Non è piacevole, a volte mi sembra uno stadio di buoi che danno di cornuto all’asino”.

La replica di Commisso a Gasperini

Risultato? Ecco che ad andare in escandescenze è il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, che mentre parlava con alcuni tifosi all’esterno dello stadio quando ha intravisto il tecnico orobico non si è trattenuto, dicendo: “Gasperini? Ma vaffa…!”.

Poi la spiegazione: “Ho letto quello che lui ha detto sui fiorentini e ho preso le difese dei fiorentini. Io credo che ho fatto meno danno io a prendermela con una sola persona che lui che se l’è presa con tutti i fiorentini qui a Firenze. Quello non è stato giusto. Non voglio dire le parole che ha detto, ma non sono parole belle. Quelle sono più brutte. Chiarirsi e metterci una pietra sopra? La pietra sopra devono metterla quelli che hanno fatto qualcosa di male”.

Gasperini offende ancora Commisso

La pietra Gasperini non solo non la mette ma la usa per una metafora volgare dopo la gara di giovedì in Europa League, quando gli chiedono un’ulteriore replica: “Commisso? Ogni volta che apre bocca è come scoperchiare un tombino, non vale la pena rispondergli”.

“Lui fa così con tutti. Io apro bocca solo per difendere l’Atalanta su cose clamorose. Se è tutto nato dalle mie osservazioni di allora su Chiesa, andate a rivedervi l’episodio che parla chiaro e fatelo rivedere a Commisso”.

Come nasce la rivalità tra Gasperini e Firenze

L’episodio a cui si riferisce il tecnico dell’Atalanta risale a 5 anni fa, un famoso e contestato rigore per il presunto contatto in area di Toloi con Chiesa (“E’ un simulatore, deve pagare, un rigore farsa, forse il peggiore dell’era Var”) ma il rapporto tra Gasperini e la Fiorentina è sempre stato travagliato e risale a tempi ancor più antichi. Stagione 2008/09, la Fiorentina è di scena a Marassi e si gioca col Genoa un posto in Champions. I rossoblu conducono per tre a zero, sugli spalti è il delirio poi si scatena Adrian Mutu che fa una tripletta e con quel risultato il Genoa fallisce l’assalto al quarto posto.

Tutti gli scontri del tecnico dell’Atalanta con il mondo viola

In tempi recenti la tensione sale. Nel 2020 Gasperini fu bersagliato per tutta la gara, al Franchi. Cori, fischi e applausi ironici. “Io non ho mai insultato nessuno – dirà a fine partita – mi sono preso più volte del figlio di p… Mia madre ha fatto la guerra per dare diritto di parola a questi deficienti. Se c’è qualche figlio di p… sono loro, non io”. Per l’occasione, all’incrocio successivo, i tifosi viola regalarono una maglia ironica al tecnico, che mostrò in tv: “Gasperini uno di noi”, la scritta.

La storia però non finisce qua. A Bergamo, nella vittoria della Fiorentina su calcio di rigore siglato da Vlahovic, il serbo a fine gara (durante un’intervista in tv) fu insultato pesantemente con cori razzisti da parte del pubblico nerazzurro. Tanto che dovette interrompere per segnalare quanto stava accadendo.

Da ricordare ancora gli insulti di Gasperini rivolti alla tifoseria viola al Franchi, col tecnico che definì “razzista” il pubblico viola mentre stava rientrando negli spogliatoi dell’Atalanta, dopo il pari di Cabral su un calcio di rigore che lo aveva mandato su tutte le furie . “Siete dei ladri”, disse il tecnico lasciando il campo di gioco. Sarebbe volato anche uno sputo all’indirizzo del direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè. Il resto è storia (triste) di oggi.

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