Pierre Cherpin non ha superato le conseguenze del drammatico incidente del 10 gennaio scorso. Il pilota ha perso la vita, si legge nel comunicato, nel corso del viaggio organizzato per tentare di salvargli la vita. “Durante il suo trasferimento in aereo sanitario da Jeddah alla Francia, Pierre Cherpin è morto per le ferite causate dalla sua caduta durante la 7a tappa da Ha’il a Sakaka”, quanto riportato nella nota.
Il comunicato in cui si rende nota la scomparsa di Pierre Cherpin
Questo è l’inizio del comunicato con cui l’organizzazione ha reso pubblico il tragico addio di Cherpin, rimasto vittima di un incidente al km 178, intorno alle 13.
“I medici lo hanno trovato privo di sensi quando lo hanno raggiunto in elicottero. Portato all’ospedale di Sakaka, il referto medico ha rivelato un grave trauma cranico con perdita di coscienza. Operato d’urgenza nel reparto di neurochirurgia, da allora è stato tenuto in coma indotto, le sue condizioni sono rimaste stabili negli ultimi giorni. È stato trasportato in aereo da Sakaka all’ospedale di Jeddah da dove sarebbe stato trasferito all’ospedale di Lille”, si legge.
La notizia ha rinnovato il dolore che ha accompagnato i giorni scorsi la gara, a causa della scomparsa di Hubert Auriol vinto dal Covid a 68 anni e dalla malattia che lo aveva assalito.
Cherpin e l’amore per la Dakar
Cherpin, 52 anni, era alla sua quarta partecipazione alla Dakar, che ha amato profondamente e a cui ha dedicato tempo e preparazione da quando, nel 2009, decise di prender parte all’edizione che segnò lo storico esordio con un tracciato in Sud America. Ha preso poi parte alle edizioni del 2011 e del 2015, partecipazione conclusa con un ritiro per un guasto al motore.
Imprenditore e amante della vela: chi era Cherpin
Imprenditore, appassionato di vela, non nutriva alcuna ambizione se non il proprio personale gusto per l’avventura e l’amore per il deserto. “Sono un dilettante, non voglio vincere ma scoprire paesaggi che non avrei mai avuto l’opportunità di vedere diversamente. Tutto è emozionante: andare in bicicletta, vivere la propria passione, conoscere se stessi”, le sue parole ricordate dall’organizzazione.
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