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Tre Valli Varesine annullata per maltempo. Pogacar: "Troppa acqua". Il patron Oldani in lacrime

Il maltempo che da ieri sera flagella la Lombardia ha costretto gli organizzatori ad annullare la Tre Valli Varesine. Pogacar ammette: "Troppo pericoloso correre così".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La Tre Valli Varesine 2024 non avrà un nome da associare nell’albo d’oro: il maltempo che da ore imperversa in tutta l’area della Lombardia ha obbligato gli organizzatori prima ad accorciare il percorso, poi ad annullare definitivamente l’ultima corsa del trittico lombardo, decisione maturata dopo un confronto avuto anche con corridori e direttori sportivi.

Una scelta pressoché obbligata, poiché le condizioni di sicurezza erano venute meno a causa della consistente mole di acqua piovana caduta sin dalla notte, e che di fatto ha reso impraticabili alcuni tratti stradali che la carovana avrebbe dovuto percorrere nella parte conclusiva della corsa.

Si è salvata solo la gara femminile (accorciata)

Niente bis in maglia iridata per Tadej Pogacar, grande favorito della vigilia in quella che, va detto, era una gara che presentava davvero un gran bel parterre di corridori. La prova generale in vista del Giro di Lombardia in programma a fine settimana, ultima classica monumento che strizza l’occhio al solito sloveno, vincitore delle ultime tre edizioni.

La Tre Valli Varesine a sua volta è una corsa che già figura nel palmares di Pogacar, che l’ha vinta due anni fa davanti a Higuita e Valverde: quel giorno a Varese faceva decisamente caldo, quasi una giornata d’estate fuori stagione, stavolta invece il meteo è stato inclemente, condizionando sin dalla partenza il gruppo dopo che già la gara femminile del mattino era stata accorciata di due giri (vittoria della francese Cedrine Kerbaol davanti a Persico e Libbert).

La fuga con Mas e Bardet aveva 2′ di vantaggio

L’organizzazione aveva previsto di accorciare a sua volta di un paio di giri la durata della gara maschile, che dai 200 chilometri originali sarebbe passata a poco meno di 170. E la prima ora di corsa era sembrata tutto sommato abbastanza “clemente” con i corridori: oltre 43 km/h di media, con un gruppetto di fuggitivi del quale facevano parte anche Enric Mas, Romain Bardet e Tobias Foss, capaci di raggiungere due minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo.

Intorno alle 14 però, in prossimità del primo passaggio sul traguardo, le cose hanno cominciato a prendere una brutta piega: le piogge copiose delle ultime ore hanno infatti saturato completamente il sistema fognario, tanto che i tombini stradali non riuscivano più a raccogliere l’acqua piovana, inondando letteralmente la carreggiata.

Una situazione di pericolo che ha consigliato ai corridori di scendere dalla bici e intavolare una veloce trattativa con il patron Renzo Oldani, che amareggiato e pure commosso ha comunicato la decisione di annullare la gara.

Pogacar ringrazia Oldani: “Capisco le sue lacrime”

Pogacar è stato tra i primi a metterci la faccia. Non potevamo davvero andare avanti, la situazione era troppo pericolosa. Dopo i primi 50 km in gruppo avevamo già segnalato 7 forature e un paio di ruote rotte. In discesa specialmente, vedere la strada era un problema perché l’acqua che si alzava dai primi corridori che transitavano lungo il percorso era veramente tanta.

Cadere in quelle condizioni sarebbe stato pericolosissimo e ringraziamo gli organizzatori per aver compreso le nostre ragioni. Noi facciamo un lavoro bello, ma anche pericoloso: in tanti quest’anno sono caduti quando c’era il sole, qui il rischio che potesse capitare di nuovo era altissimo.

Mi ha commosso patron Oldani, in lacrime quando non ha potuto far altro che accettare la decisione presa da noi corridori: so quanti sforzi sono stati fatti per consentirci di correre e so quanto ci tenevano a vivere questa giornata, ma purtroppo le condizioni meteo erano davvero troppo pericolose anche solo per pensare che lo spettacolo non ne avrebbe risentito”.

La gara che chiude il trittico lombardo, già saltato nel 2020 a causa della pandemia, non verrà recuperata nei prossimi giorni. Come prova generale per Il Lombardia rimane solo il Gran Piemonte, in programma giovedì. E chissà che a qualche big non venga in mente di cambiare programma e affrontare la classica piemontese, giunta alla 108esima edizione.

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