“Arbitro occhiali”, “Venduto”, “Cornuto”: fanno sorridere gli storici insulti agli arbitri rispetto agli epiteti, ben più pesanti, pronunciati oggi all’interno degli stadi di calcio.
Da anni le ingiurie contro i fischietti, urlati sia dai tifosi che dai giocatori e dagli allenatori, sono ben più pesanti e in Portogallo la situazione ha raggiunto un punto critico, tanto che i direttori di gara stanno minacciando un clamoroso sciopero.
Sommersi da proteste e accuse infondate di corruzione sulle loro prestazioni, gli arbitri lusitani sono pronti ad incrociare le braccia dal mese di dicembre. Lo riporta L’Ansa.
I fischietti chiedono l’inasprimento delle misure disciplinari contro giocatori ed allenatori che infrangono i regolamenti. Così, in vista del weekend del 15 e 16 dicembre, 73 dei 76 arbitri abilitati a dirigere partite di serie A e serie B sono pronti a marcare visita perché “psicologicamente non più in grado di esercitare le proprie funzioni”.
Un rischio che la Federazione vuole assolutamente scongiurare. L’Associazione portoghese degli arbitri, i cui vertici si sono riuniti in un meeting, ha fissato la protesta spiegando che non saranno più tollerate “insinuazioni” riguardanti il loro operato a vantaggio di determinati club o perfino la complicità in accordi di corruzione.
Per non spostare o ‘cancellare’ la giornata si potrebbe, in mancanza di alternative, arrivare a una soluzione disperata: ovvero decidere il nome di un ‘arbitro d’emergenza’ che sia gradito a entrambe le squadre. Secondo le regole, l’arbitro può essere anche “un giocatore di prima squadra” o “il capitano del gruppo”. Una situazione assurda che minerebbe la credibilità del campionato.
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