Sgomento, incredulità, se non vero e proprio orrore: osservare un’intera squadra fare il saluto militare ai propri tifosi ha riportato alla mente tragici fantasmi del passato, quando sport e politica viaggiavano drammaticamente di pari passo. Purtroppo l’immagine in questione non è stata estrapolata da un cinegiornale Luce o da un filmato della propaganda di Goebbels: è di ieri sera. I calciatori della nazionale turca hanno salutato così il successo sull’Albania, cruciale per la qualificazione a Euro 2020. Tra loro anche un big del Milan.
Venti di guerra – Sono giorni di tensione questi in Medio Oriente per la decisione del presidente turco Erdogan di dare il via libera alle sue truppe in Siria del Nord. L’esercito di Ankara è impegnato sul campo e l’obiettivo è l’annessione di una “fascia di sicurezza” di circa 30-40 km. In Turchia la questione è molto sentita e i calciatori hanno deciso di mostrare il proprio indiscusso sostegno (libero o imposto?) all’operazione, prima salutando militarmente i tifosi sul campo al termine della gara, poi postando con orgoglio sui social una foto dagli spogliatoi. Con l’immancabile saluto marziale.
Il campione del Milan – Anche Hakan Calhanoglu ha esibito con orgoglio la foto sul suo profilo Instagram, seguito da quasi due milioni di follower. Alla circostanza l’asso del Milan ha dedicato una delle sue Stories. Nessun pensiero alle vittime della guerra, ai civili, agli sfollati: solo orgoglio e compiacimento per un attacco che rischia di provocare nuove sofferenze e patimenti alla regione, già provata da anni di guerra durissima.
I precedenti – Calhanoglu non è il primo e probabilmente neppure l’ultimo campione dello sport ad aver mostrato le sue simpatie per le scelte di Erdogan. Nei giorni scorsi nell’occhio del ciclone per i saluti militari c’erano finiti l’attaccante della Roma, Under, e il difensore della Juventus, Demiral. Discussi e controversi, poi, anche i rapporti tra il presidente turco e Mesut Ozil, campione del mondo con la Germania (ma di origini turche) nel 2014. Adesso alla claque di Erdogan si è aggiunto Calhanoglu e l’eco del suo gesto ha avuto una risonanza vastissima.
La bufera – Il popolo del web non ha accolto di buon occhio la Story del calciatore del Milan. “La Lega serie A faccia qualcosa con i tesserati in Italia per fermare questo macabro show. Lo sport NON è veicolo di odio e violenza. Mai”, il pensiero di Genny. “Oltre al valore politico del gesto… quello che resta è un giocatore scarso del Milan“, sottolinea Andrea. “Demiral, Calhanoglu e tutti gli altri: voi e i vostri saluti militari mentre (ab)usate del calcio per viscida prostituzione politica: siete piccoli, piccoli uomini. Vergognatevi”, è l’indignazione di Francesco. Qualcun altro preferisce l’ironia, anche se amara: “Di fronte a queste immagini non si può non riesumare un vecchio detto del passato: mamma li turchi”.