Parte la caccia alla rivicita per Matteo Berrettini.
L’azzurro ha infatti conquistato l’accesso ai quarti dell’ultima prova Slam degli US Open e si troverà a giocarsi un posto in semifinale contro il numero uno al mondo Novak Djokovic che ha affrontato a luglio nella storica finale di Wimbledon.
Il romano, classe 1996, ha sconfitto il tedesco Oscar Otte (che aveva eliminato l’altro italiano Andreas Seppi) con il punteggio di 6-4 3-6 6-3 6-2 mentre Djokovic ha superato il giovane Brooksby 1-6 6-3 6-2 6-2.
Matteo raggiunge così i quarti a Flushing Meadows come succesdo nel 2019 e diventa anche il primo italiano della storia a raggiungere i quarti di finale in tutte le prove Slam nello stesso anno.
Sulla sua strada, a Parigi e Londra, così come accadrà a New York sempre il serbo che sarà più agguerrito che mai alla ricerca della vittoria in tutte le prove Slam. L’ultima volta che un italiano aveva compiuto una impresa simile era quando Nicola Pietrangeli, nel 1980, giocò due quarti delle prove Slam vincendo il Roland Garros e perdendo la semifinale di Wimbledon.
Djokovic, per questo, sa che non sarà una passeggiata: “Berrettini è il martello del tennis, è stabilmente nella top ten. Se serve bene, è un duro. Giocheremo il terzo Grande Slam di fila uno contro l’altro, speriamo che il risultato sia lo stesso dei due precedenti”.
Dalla sua il romano dovrà alzare il livello del gioco che per ora non è riuscito a esprimere ai suoi livelli anche perché reduce da una serie di problemi fisici che gli hanno impedito di partecipare anche ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. “Mi piace lottare – ha detto a fine match – perché ho bisogno di match, e di vedere a che punto sono. Ho sentito la tensione, e mi piace che sia così. Nei match tre su cinque ho imparato che si può anche sbagliare, che non tutti i punti si possono a giocare allo stesso modo e bisogna avere pazienza”.