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Venezia, Zanetti: "A San Siro per giocarcela"

Sfida davvero suggestive quella tra Venezia e Milan a San Siro, partita che richiama un calcio che ormai non esiste più.

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Venezia, Zanetti: "A San Siro per giocarcela" Fonte: Getty Images

Il tecnico del Venezia Paolo Zanetti commenta in conferenza stampa la grande sfida che attende la sua squadra, a San Siro contro il Milan. Il 14 ottobre 2001 (1-1 firmato Shevchenko-Maniero, arbitro Graziano Cesari) l’ultimo scontro tra queste due squadre alla Scala del Calcio. Il Venezia ha vinto l’ultima trasferta di Serie A contro l’Empoli e l’unica volta in cui ha ottenuto almeno due successi esterni consecutivi (tre in quel caso) nel massimo campionato è stata nel lontano 1943.

Queste le parole di Zanetti:

“Stanno tutti abbastanza bene, non ci saranno gli stessi della partita con lo Spezia. Non perdiamo nessuno e abbiamo un altro giorno intero da sfruttare per questa partita. Posso scegliere in base al tipo di partita e agli infortuni. Siamo arrabbiati e delusi per la sconfitta con lo Spezia, sul campo abbiamo dato tanto, nel 99% dei casi una prestazione simile avrebbe portato dei punti, invece purtroppo abbiamo perso. Spero che la rabbia possa trasformarsi in qualcosa di buono domani a San Siro. Il Milan ha un’identità abbastanza chiara e ha messo in difficoltà chiunque, in questo momento è la miglior squadra della Serie A. Ha tutte le armi possibili e immaginabili per vincere il campionato. Dobbiamo pensare a come poterli mettere in difficoltà”.

Le partite fra grandi e piccole le ho viste tutte – continua l’allenatore arancioneroverde – e nel 90% dei casi ci sono stati dai quattro ai sei gol. Non voglio andare a San Siro per fare una partita prettamente difensiva e fare da spettatore. Voglio partire da questo per cercare di fare risultato, ieri sera l’Udinese è stata molto accorta e ha preso quattro gol dal Napoli. Dovremo essere bravi a soffrire tutti insieme e a lottare. Quando avremo la palla noi dovremo cercare di determinare qualcosa. Con lo Spezia ho preso i complimenti del presidente nonostante abbiamo perso. Non abbiamo lasciato nulla al caso e abbiamo cercato di vincerla. Aramu sta bene e gioca. Quattro anni fa allenavo la Berretti della Reggiana e il mio sogno era allenare in Serie A a San Siro e domani arriverà quel giorno. Sono orgoglioso di poterlo fare e umanamente voglio godermi questa serata fino in fondo. Per il 99% delle persone abbiamo già perso, ma sarebbe bello provare a determinare qualcosa di diverso. Voglio infondere ai miei giocatori la voglia di provare a giocarcela, con tutta l’umiltà possibile. Cambi, se ci saranno, non saranno orientati da quello che farà il Milan. Qualche giocatore non è al 100% e domani dovremo esserlo. Mi riesce difficile pensare che il Milan non abbia le forze mentali e tecniche per giocare più partite in successione”.

Ibra – conclude Zanetti – era con Cristiano Ronaldo lo scorso anno il giocatore più rappresentativo della Serie A, da giocatore ci ho giocato contro e ho preso pure una gomitata in bocca. Ma hanno altri campioni che stanno facendo un calcio meraviglioso. Pur incontrando squadre fortissime, insieme al Napoli secondo me si giocherà lo scudetto. Molinaro nell’ultima partita ci ha dato grande equilibrio. Ieri era in affanno, oggi l’ho visto meglio e si gioca la possibilità di una maglia. Peretz l’ho visto molto bene e si candida per una maglia, Vacca in questo momento è il leader di questa squadra. Abbiamo bisogno della sua presenza e della sua personalità. Da giovedì Ampadu sarà in gruppo e sarà disponibile per il Torino”.

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