Il PalaAlpitour di Torino ospiterà tra poche settimane per il secondo anno consecutivo le ATP Finals di tennis. L’Italia si è garantita l’organizzazione del “torneo dei campioni” fino al 2025, ma a differenza di quanto accaduto dodici mesi fa, il rischio concreto è che tra il 13 e il 20 novembre prossimi nessun rappresentante tricolore partecipi ad uno degli eventi più “glamour” e più attesi dell’intera stagione tennistica.
- Verso le ATP Finals: cos'è la Race e come funziona
- Race to Torino: Djokovic verso il pass
- ATP Finals 2022, rimangono tre posti: le speranze di Berrettini e Sinner
Verso le ATP Finals: cos’è la Race e come funziona
Giova ricordare che alle Finals sono ammessi i primi 8 classificati della Race, che non va confusa con il ranking ATP aggiornato mensilmente. La Race è “banalmente” la classifica avulsa che tiene conto dei risultati ottenuti nel corso dell’anno dai singoli giocatori.
I primi 10 accederanno alle Nitto ATP Finals, i primi 8 come titolari, il 9° e il 10° come riserve. Proprio in qualità di riserva un anno fa Jannik Sinner subentrò dal secondo match a Matteo Berrettini, costretto al ritiro durante la partita d’esordio del proprio girone contro Alexander Zverev a causa del riacutizzarsi dei problemi addominali.
Race to Torino: Djokovic verso il pass
Anche all’interno della Race ci sono però alcune eccezioni, sottoforma di sorta di “wildcards” che assegnano posti quasi in automatico. È il caso di Novak Djokovic, attualmente solo 15° nella Race nonostante il successo a Tel Aviv a causa delle poche partite disputate in stagione: al serbo, in quanto vincitore di uno Slam, Wimbledon, basterà però chiudere entro il 20° posto per essere sicuro di essere a Torino e il trionfo israeliano in finale su Cilic gli ha dato la quasi certezza di chiudere nella top 20.
Insieme a Nole sono già certi di partecipare anche i primi quattro della Race, Carlos Alcaraz, Rafael Nadal, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, sicuri di non poter più scendere sotto l’ottava posizione.
ATP Finals 2022, rimangono tre posti: le speranze di Berrettini e Sinner
I “biglietti” a disposizione restano quindi solo tre e in corsa ci sono anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner, chiamati però a una rimonta molto difficile. Al momento, infatti, al quinto, sesto e settimo posto sono occupati rispettivamente da Daniil Medvedev (3375 punti), Andrey Rublev (3055) e Felix Auger-Aliassime (2860). Fuori gioco l’ottavo, Sascha Zverev, fuori per i postumi del grave infortunio subito al Roland Garros, gli altri tennisti inc orsa sono il polacco Hubert Hurkacz, l’americano Taylor Fritz e l’inglese Cameron Norrie, che precedono Sinner, attualmente 12° (2310 punti), oltre allo spagnolo Carreño-Busta, 13° davanti a Berrettini (2225).
I punti in palio sono ancora tanti, ben 2250 con la combinazione di un Masters 1000, quello di Parigi-Bercy, un torneo 500 e 3 tornei 250). Teoricamente entrambi gli azzurri hanno quindi ancora carte da giocare, ma il distacco da chi sta davanti è ampio e a complicare le cose ci sono le precarie condizioni di Jannik e Matteo, in particolare di Sinner, andato ko a Sofia e ritiratosi nella semifinale contro Rune. Nessuno dei due infatti ha preso il via del torneo 500 di Astana iniziato lunedì e neppure di quello di Tokyo. Berrettini tornerà in campo solo il 10 nel 250 di Firenze, Sinner non prima del 24 nel 500 di Vienna. E a quel punto gli unici tornei prima delle Finals saranno il 500 di Basilea e il Masters 1000 di Bercy.