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Volley Champions League, finalmente l'Europa è tutta di Perugia! Trionfa al tiebreak contro l'Aluron Zawiercie

Perugia conquista finalmente la sua prima Champions League: a Lodz i polacchi dell'Aluron Zawiercie cedono solo al tiebreak dopo aver rimontato da 2-0. Giannelli MVP.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Uno spolmonata, di quelle che sembrano fatte apposta per rendere epiche certe imprese: Perugia sale sul tetto d’Europa, con Gino Sirci che corona il suo sogno più grande, quello di mettere le mani sulla Champions, inseguita per un decennio e finalmente portata a Perugia. Dove in tanti hanno tremato, temendo di rivivere l’incubo già vissuto contro Civitanova giusto un mese fa nella serie che l’ha estromessa dalla corsa play-off: l’Aluron Warta Zawiercie è andata a un passo dalla clamorosa rimonta, ma sul più bello i conti l’hanno fatti tornare Giannelli e compagni, meritatamente saliti sul gradino più alto del continente.

La serata perfetta: vincere soffrendo è più bello!

La Sir la voleva con tutta se stessa questa Champions. La voleva Angelo Lorenzetti, che a stento ha trattenuto le lacrime dopo l’ultimo pallone messo a terra da Oleh Plotnytskyi, l’uomo che più di ogni altro ha determinato le fortune di Perugia nel corso della stagione. Giusto che fosse l’ucraino a mettere il timbro sulla conquista del massimo alloro continentale: la sua non è stata una gran serata, un po’ in linea con l’ultima parte della stagione (dall’infortunio patito a gennaio non è mai tornato veramente al top, se non a sprazzi), ma quando più contava s’è caricato la squadra sulle spalle e l’ha portata dove doveva arrivare.

Bravissima la Sir a rimettersi in carreggiata nel tiebreak, quando l’inerzia della partita sembrava essere passata tutta dalla parte dei polacchi. Che hanno trovato nel grande ex Aaron Russell un terminale offensivo sfrontato e devastante, tanto quanto l’americano Ensing, che ha ripreso il posto nel sestetto titolare dal terzo set invertendo la staffetta con Butryn vista nella semifinale contro lo Jastrzebski, vinta in rimonta da 0-2 a 3-2. Un film che Perugia ha temuto di rivivere nella notte più importante, scongiurato da una favolosa prova nel momento decisivo.

Partita dai due volti: Perugia se la vede brutta

Per due set almeno, tutto era sembrato perfettamente idilliaco: dominante la Sir e perfetta nel saper sfruttare i momenti di stasi della formazione polacca, incapace di scappare e soprattutto di tenere botta nei momenti che contano. Ben Tara entra che è un piacere da ogni angolazione, Ishikawa martella con continuità e per Perugia è tutto troppo facile.

Quando però lo Zawiercie alza la posta, riuscendo a rimettersi in carreggiata, la partita cambia rapidamente padrone: un passaggio a vuoto a metà del terzo set basta e avanza per riaccendere l’Atlas Arena (quasi 11.000 spettatori, di cui 200 provenienti da Perugia, ma i restanti tutti a sostenere i propri connazionali…), con Ensing che comincia a far male alla difesa perugina, che va in tilt soprattutto in ricezione. Nel quarto set c’è più equilibrio, ma nel momento decisivo la Sir si sfalda e il pubblico entra ancor più in partita, accompagnando i propri beniamini verso la clamorosa rimonta.

Tiebreak perfetto: Lorenzetti infrange il tabù Champions

Per fortuna che l’avvio del tiebreak è tutto a trazione perugina: Ben Tara apre con un ace, a muro Giannelli e Loser pagano dividendi e di colpo la Sir si ritrova avanti 5-1. Tutto finito? Manco per sogno: l’Aluron torna a contatto (5-6), poi però ancora un mini break rimette avanti i ragazzi di Lorenzetti, che guadagnano 4 lunghezze di vantaggio. A quel punto resta solo una cosa da fare: resistere in difesa e cercare di amministrare.

I polacchi però forzano al servizio e tornano a -2 (10-12), così Lorenzetti decide di giocarsi la carta Semeniuk in banda per ricevere, e la scelta paga dividendi. Soprattutto pagano le scelte in attacco di Giannelli, che innesca tutti e così facendo sgretola il muro giallo (Bieniek è monumentale, ma non basta). Plotnytskyi chiude una diagonale mancina al fulmicotone che vale la prima palla match, puntualmente sfruttata con un altro attacco dell’ucraino che piega le mani al muro avversario.

Dopo due ore e 44’ Perugia può esultare: 25-22, 25-22, 20-25, 22-25 e 15-10 i parziali di una notte destinata a restare scolpita negli annali della pallavolo italiana, oltre che nei cuori dei tifosi perugini. Con Lorenzetti che finalmente infrange il tabù delle finali (era al quinto tentativo, dopo i quattro falliti precedentemente con Modena, Piacenza e Trento) e Gino Sirci che chiude l’ultima vetrina rimasta vuota in bacheca. Per l’Italia è un’altra doppietta d’autore, come già quella mandata a referto un anno fa da Trento e Conegliano (che s’è ripetuta anche quest’anno). Il miglior viatico sulla via che conduce alla lunga estate delle nazionali.

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