L’ultima volta che l’avevano viste assieme erano dalla stessa parte del campo, e per le avversarie (leggi Eczacibasi) non andò granché bene: 40 punti a referto, Champions League conquistata a mani basse, la terza della carriera continentale di Paola Egonu. Che al VakifBank è rimasta una sola stagione, riuscendo però a lasciare un segno tangibile della sua presenza. E che domani sera a Istanbul tornerà, stavolta da avversaria, per provare a vedere se la scelta di trasferirsi a Milano sia stata quella giusta, anche se per saperlo bisognerà attendere qualche altro mese, perché la strada è lunga e costellata di insidie.
- La leadership nel girone A: sfida ad alta quota
- Milano ha cambiato marcia, ma ora ecco un test "vero"
- Egonu al VakifBank non è stata solo di passaggio
- La mancata conferma e quel rapporto mai decollato
La leadership nel girone A: sfida ad alta quota
Paola che torna nella tana del VakifBank è però una storia che merita di essere raccontata, indipendentemente da ciò che domani sera la sfida tra il Vero Volley e le turche campionesse d’Europa in carica dirà (si gioca alle 19,30, diretta su Dazn). In palio c’è il primato nel girone A, che vede sia l’Allianz che le turche appaiate a quota 6 punti dopo due giornate, senza aver concesso un set alle avversarie e con una differenza punti assai simile (Allianz 150 fatti e 94 subiti, VakifBank 154 fatti e 108 subiti).
Percorso lineare che precede la sfida diretta in un’arena dove il Vero Volley ha già giocato lo scorso marzo, incassando però un netto 3-0 che ne sancì l’eliminazione dalla corsa Champions (all’andata le turche avevano vinto 3-2 in trasferta, rispettando appieno il pronostico). Solo che lo scorso anno Egonu giocava dalla parte opposta della rete, stavolta invece sarà al fianco di Sylla, Daalderop e compagne per provare a togliere qualche certezza a una squadra che rimane quella da battere, la favorita numero uno a mettere nuovamente le mani sul massimo trofeo continentale.
Milano ha cambiato marcia, ma ora ecco un test “vero”
Milano arriva alla sfida di Istanbul con qualche certezza in più rispetto alle difficoltà mostrate a inizio stagione, figlie anche di alcuni problemi fisici (non ultimo quello di Egonu al ginocchio destro) che in qualche misura hanno finito per complicare un po’ la vita a Marco Gaspari. Che in stagione, va ricordato, ha vinto tutte le gare disputate, tranne le due contro Conegliano, che per quanto visto sino a questo momento ha dimostrato di essere un gradino avanti, quantomeno in fatto di amalgama ed esperienza.
L’Allianz nelle ultime 6 gare disputate ha lasciato solo un set (a Novara), vincendo poi sempre per 3-0. Chiaro che a Istanbul l’attende una gara diversa, considerate anche le bocche da fuoco a disposizione di Giovanni Guidetti, tecnico che da quasi 15 anni lavora (e bene) in Turchia, divenuto ormai un’istituzione in casa VakifBank (6 Champions, 4 Mondiali per Club e 7 campionati locali in bacheca, più tante altre coppe e supercoppe varie).
Tecnico che può disporre del talento sconfinato della brasiliana Gabi, promessa sposa di Conegliano per la prossima stagione, oltre che del martello Thompson, che ha fatto il percorso inverso rispetto a Egonu (lo scorso anno era a Milano: di fatto si sono scambiate il posto 2). E poi la centrale Gunes, sempre nel mirino di Conegliano, ma a quanto pare vicina al rinnovo con la società turca.
Egonu al VakifBank non è stata solo di passaggio
Egonu a Istanbul ha lasciato una traccia profonda. Nella passata edizione di Champions League ha conquistato la classifica marcatori (275 punti, 51,5% in attacco, alla media di 6,4 punti a set), mentre nel campionato turco ha viaggiato più o meno alla stessa velocità di crociera, attestandosi sempre attorno al 50% in attacco.
Guidetti sa come affrontarla, ma così come Paola sa come poter provare a bucare il muro delle ex compagne. Una piccola rivincita se la vorrà prendere pensando al fatto che la fine della sua avventura turca è diretta conseguenza della decisione della società di non voler esercitare l’opzione di rinnovo automatico del contratto, che scadeva a giugno del 2023 (andava esercitata entro il 31 gennaio).
La mancata conferma e quel rapporto mai decollato
Guidetti al riguardo non nascose affatto la polvere sotto al tappeto:
“Non c’è un unico fattore di cui si deve tener conto. Paola è straordinaria, molto intelligente e mi sento fortunato ad allenarla. Probabilmente però il VakifBank non è l’ambiente ideale per lei. Ci sono giocatrici che vanno bene per certe realtà e per altre no”.
Le voci dei ben informati hanno raccontato di un rapporto mai decollato, forse a causa di qualche trattamento di favore non ricevuto e di sedute di allenamento diverse dalle abitudini che avrebbero portato a un rottura con lo spogliatoio. Cose che Paola ha vissuto tante altre volte (vedi in nazionale), ma che non le hanno impedito di trascinare ugualmente la squadra all’ennesimo trionfo europeo nella notte magica di Torino del 20 maggio scorso. Perché di solito lei quando la montagna si fa più impervia è abituata ad alzare l’asticella: domani potrebbe essere proprio una di quelle giornate lì.