Non ha fatto preparare neppure un comunicato ufficiale, il presidente della Federvolley Giuseppe Manfredi ha scelto di annunciare l’esonero di Davide Mazzanti in diretta tv. In collegamento con Sky, il numero uno della Fipav ha – di fatto – salutato il Ct dell’Italia di volley femminile a due giorni di distanza dal clamoroso flop al Preolimpico di Lodz, dove le azzurre hanno fallito la qualificazione diretta alle Olimpiadi di Parigi. Il successore sarà scelto al più presto e tra i candidati c’è Julio Velasco.
- Italia Volley femminile, Manfredi licenzia Mazzanti in TV
- Il presidente della Federvolley e il ritorno di Egonu
- Velasco in Nazionale? C'è da aggiornare le norme
Italia Volley femminile, Manfredi licenzia Mazzanti in TV
Così Manfredi in collegamento con Sky Sport:
“Julio Velasco è una delle cinque o sei ipotesi che stiamo valutando per la nazionale femminile. Quest’anno è stata una stagione deludente, dobbiamo cominciare a capire da subito come rimettere in carreggiata tutto il sistema”.
La scelta di non sostituire Mazzanti subito dopo l’Europeo? Solo per una questione di tempi:
“In quella circostanza ho detto che non era il caso di cambiare, perché non c’era il tempo materiale. Dopo quattro giorni sarebbero iniziate le qualificazioni olimpiche”.
Il presidente della Federvolley e il ritorno di Egonu
Al di là del nome del successore di Mazzanti, l’interrogativo che più assilla tifosi e appassionati è uno solo: Paola Egonu e le altre big tenute in disparte (Monica De Gennaro, Caterina Bosetti e Cristina Chirichella) torneranno a vestire l’azzurro? La risposta di Manfredi è piuttosto indicativa:
“Il nuovo allenatore valuterà tutto da capo. Intanto ci auguriamo che le ragazze possano riprendere quanto prima la loro preparazione, risolvere i problemi fisici e iniziare il campionato in tranquillità”.
Velasco in Nazionale? C’è da aggiornare le norme
In realtà da tempo Manfredi e la Federvolley hanno preparato il campo al ritorno di Velasco al timone della Nazionale femminile. Già, un ritorno, perché il tecnico argentino oltre a guidare la ‘Generazione di Fenomeni’ maschile alla vittoria di tutto (fuorché delle Olimpiadi) tra il 1989 e il 1996, per un breve periodo è stato già alla guida dell’Italia in rosa nel 1997: fu un mezzo disastro, con tanto di fuga dopo pochi mesi e di testimone passato all’ex vice Angiolino Frigoni. Prima di ufficializzare Velasco bisognerà aggiornare le norme che vietano il doppio incarico: chi allena un club – Velasco da questa stagione è al timone dell’UYBA Busto Arsizio – non può guidare anche la Nazionale.