Paola chiama, Kate risponde. Sarà così per tutta la stagione? Presto per dirlo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora di motivi per pensare che la sfida “a distanza” tra Egonu e Antropova possa infiammare la Serie A1 femminile ce ne sono abbastanza.
Intanto perché entrambe hanno cominciato subito con le marce alte: ai 19 punti segnati da Egonu nel successo di Milano su Busto Arsizio ha risposto la russa naturalizzata italiana nell’ultima sfida di giornata, mandandone a referto 15 nell’altrettanto convincente successo ottenuto da Scandicci nel derby contro Firenze.
- Kate e la dimensione di leader totale
- 24 attacchi tentati, 11 a segno
- La futura convivenza con Egonu
- A Parigi in banda
- Il messaggio a Mazzanti
Kate e la dimensione di leader totale
Uno score facile facile da comporre: dei 15 punti realizzati, due sono arrivati direttamente al servizio e altrettanti a muro. L’intesa con la neo palleggiatrice Ognjenovic è ancora da trovare ma Antropova s’è voluta portare avanti, ribadendo la sua nuova dimensione di leader totale di squadra.
Perché dopo un’estate vissuta costantemente in copertina, ecco che per lei “nascondersi” dietro le giocate delle compagne (seppur di un certo livello: 12 punti per la cinese Zhu, 10 per la brasiliana Carol) diventa operazione piuttosto articolata.
24 attacchi tentati, 11 a segno
Scandicci ci teneva a partire bene, anche perché il derby con Il Bisonte non appariva così semplice e scontato come il pronostico poteva far credere. Kate ha affrontato la gara con la solita naturalizza, che a tratti fa rima con sfrontatezza: 24 gli attacchi tentati, di cui 11 andati a segno (46% la media di giornata), con soli 3 errori a referto.
Mentre al servizio, su 9 battute tentate, due le ha mandate direttamente a segno e 4 sono finite lunghe o sul nastro. Ma in generale la sua presenza nella partita è stata netta e costante: è stata la giocatrice più cercata dalle palleggiatrici (Zhu s’è fermata a 18 attacchi, Herbots a 14), è stata al solito quella che ha “polarizzato” le maggiori attenzioni anche delle giocatrici avversarie.
Insomma, Kate ha ribadito di essere il vero punto di riferimento nel gioco della Savino Del Bene, che al netto della concorrenza che si ritrova ad affrontare ha fatto capire di non volersi nascondere, puntando dritta al tricolore.
La futura convivenza con Egonu
Lo stesso opposto ha chiaramente detto di credere nell’impresa nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta prima di tuffarsi anima e corpo nella nuova stagione, intervista nella quale ha detto anche qualcosa di più.
Ad esempio, che con Paola Egonu (che ha sfornato un look completamente nuovo, quasi a dare una spazzata ala passato recente) coesistere è possibile.
Non dirò mai di no alla possibilità di giocare in posto quattro, anche se a livello tecnico comporta chiaramente qualche difficoltà in più per chi, come me, non è abituata a stare in banda. Con Paola ci siamo conosciute questa estate e chiaramente sarebbe servito più tempo per imparare a conoscersi. Però non ho problemi a giocare assieme a giocatrici con una spiccata personalità: capita anche a Scandicci con Zhu, che a volte fa delle giocate davvero incredibili. E Paola in allenamento ha mostrato colpi davvero fantastici che mi hanno lasciato a bocca aperta.
A Parigi in banda
Sulla strada che conduce ai Giochi di Parigi 2024, dove Antropova e compagne contano di atterrare grazie alla wild card in arrivo dalla posizione nel ranking (un destino comune anche ai maschi, anche se per loro sarà più semplice staccare il pass per la Francia), l’ipotesi di spostarsi in banda è dunque più di una possibilità.
Ripeto, non avrò problemi ad affrontare la cosa, qualora ce ne fosse bisogno. Posso solo dire però che nel ruolo mi sono allenata per qualche giorno durante l’estate, all’inizio della fase di lavoro pre-europei, e quindi per me sarebbe comunque una novità quasi assoluta.
Il messaggio a Mazzanti
Una scelta che dovrà prendere colui che prenderà il posto di Davide Mazzanti sulla panchina azzurra.
A me ha dato tantissimi consigli, ma dopotutto per me questa era la prima estate in nazionale ed è stata comunque un’esperienza che mi ha arricchito tantissimo, benché i risultati ottenuti (quarto posto agli Europei e terzo nel torneo di qualificazione alle olimpiadi, più l’uscita ai quarti in Nations League) non abbiano ripagato gli sforzi fatti.
Dopo un’estate passata sotto i riflettori, Kate ormai sa di doverci fare l’abitudine. E visto l’inizio con Scandicci e il duello a distanza con la nuova versione platino di Egonu c’è da credere che non si spegneranno tanto facilmente