Di tutte le partite alle quali è chiamata a pensare, mai Paola Egonu avrebbe pensato di doversi spostare anche in un’aula di tribunale. Ma è quello che potrebbe accadere a breve, qualora il gip della procura di Lucca Alessandro Dal Torrione riterrà opportuno approfondire la vicenda che vede la giocatrice del Vero Volley accusare il generale Roberto Vannacci di averla diffamata in un passaggio del famoso libro “Il mondo al contrario”, dato alle stampe nel mese di agosto 2023 e che tanto continua a far discutere per le tesi avanzate dall’ex direttore dell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Per ora il pm Elena Leone s’è limitato a iscrivere il nome del generale nel registro degli indagati per diffamazione aggravata, ma senza esercitare alcuna azione penale.
- Il passaggio contestato e le accuse al generale
- Perché il pm ha archiviato la querela: "È una presa ideologica"
Il passaggio contestato e le accuse al generale
La querela presentata da Egonu, assistita dall’avvocato Simone Facchinetti, è finita al Tribunale di Lucca perché il generale Vannacci risiede a Viareggio, ma prima di approdare in Toscana ha fatto il giro delle procure italiane.
La fuoriclasse di Cittadella, figlia di una coppia nigeriani residente in Italia da alcuni anni prima della sua nascita, in modo particolare ha contestato un passaggio presente all’interno del capitolo denominato “La società multiculturale e multietnica” nel quale Vannacci scrive: “Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli etruschi sono giunti ai giorni nostri”.
Il legale della giocatrice ha spiegato che “l’affermazione, oltre ad apparire discriminatoria, fortemente offensiva e lesiva nei confronti della cittadina italiana Paola Egonu, risulta essere fondata su idee di superiorità razziale o etnica, istigando altresì la commissione di atti di discriminazione per motivi razziali”.
Perché il pm ha archiviato la querela: “È una presa ideologica”
Per ora la procura di Lucca ha ritenuto di non dover esercitare alcuna sanzione penale nei confronti del generale Vannacci, di fatto archiviando la richiesta di querela presentata da Egonu. Il pm Elena Leone ha spiegato che “quanto scritto non si tratta di una specifica invettiva nei confronti dell’atleta, quanto piuttosto di una presa di posizione ideologica che, seppur potenzialmente idonea a degenerare in pensieri discriminatori di diversa portata, come la storia purtroppo insegna, esprime soltanto uno sconcertante disagio del militare nel confronto con altre culture non privo di discutibili cadute di stile, in termini etici”.
Tesi quest’ultima ribadita anche dall’avvocato Massimiliano Manzo, difensore del generale. “Il mio assistito non intendeva offendere, trattandosi unicamente di una presa ideologica”. Egonu, in evidente disaccordo con quanto sostenuto dal pm e dai legale di Vannacci, si è opposta all’archiviazione: nelle prossime settimane sarà il gip Alessandro Dal Torrione a decidere se il procedimento potrà essere riaperto o se la vicenda dovrà essere considerata conclusa.