La stanchezza è piuttosto pronunciata, la voglia di tornare a casa non è mai stata così forte, ma almeno l’Italia ha un motivo in più per premere con decisione sul pedale dell’acceleratore nel corso del Preolimpico.
E il modo migliore per accorciare “l’agonia” del lungo esilio dalla terra natia fa rima con vittoria: vinte le prime due, ne è arrivata un’altra, stavolta piuttosto convincente, contro quell’Ucraina che alla vigilia rappresentava un’insidia bella e buona.
A facilitare il compito ai ragazzi di Fefè De Giorgi ha contribuito però la serata super di Alessandro Michieletto, che in un’ora e un quarto scarsa di partita ha messo a referto 20 punti, con 12 attacchi vincenti, 4 muri e 4 ace.
- Risolto il primo, gli altri due set senza storia
- Galassi mura tutto
- Ale toglie le castagne dal fuoco
- Michieletto formato maxi
- Anche Lavia in doppia cifra
Risolto il primo, gli altri due set senza storia
Azzurri in continuità con le prestazioni messe in scena contro Repubblica Ceca e Qatar. Un “Muchacho” grandi firme che è sembrato quello che più di tutti avesse voglia di marchiare a fuoco una gara che nella sostanza è durata lo spazio di un set, nel quale l’Italia ha provato a scappare via, salvo vedersi raggiunta proprio nelle battute conclusive del parziale.
Ma una volta risolta la faccenda, nei successivi due set non c’è stata davvero storia, tra errori marchiani dei giocatori dell’Est Europa e in generale una concentrazione tale da non lasciare spazio a possibili ribaltoni.
Galassi mura tutto
Stesso sestetto per De Giorgi, che in avvio si affida a Sanguinetti accanto a Galassi. È quest’ultimo però il grande protagonista di serata: con tre muri trascina i compagni sin dalle prime battute e di fatto è l’artefice del primo strappo che consegna all’Italia un buon margine di vantaggio già a metà del primo parziale.
Michieletto comincia a fare sfracelli in attacco, ma sono piuttosto gli errori al servizio degli ucraini a far dormire sonni tranquilli agli azzurri, che non appena alzano il piede dal pedale si ritrovano di colpo da +5 (20-15) a subire il muro di Shchurov che vale la parità a quota 22.
Ale toglie le castagne dal fuoco
Tocca allora proprio ad Ale Michieletto togliere le castagne dal fuoco, prima con una pipe magistralmente orchestrata da Giannelli, quindi con un muro che offre due palle set ai compagni, la seconda delle quali trova Lavia pronto all’attacco vincente che vale il 25-23 finale.
Da quel momento in poi le cose diventano oggettivamente più semplici: l’Italia tiene sempre le redini del gioco in mano, accelera e rallenta il ritmo a proprio piacimento e quando piazza un parziale di 5-0 (da 13-12 a 18-12), con Giannelli bravo a mettere in moto tutto l’attacco, obbliga l’Ucraina a qualche forzatura di troppo che si traduce in errori abbastanza elementari (serataccia per Synytsia al palleggio) e tanti, troppi servizi finiti in rete.
Dalla linea dei 9 metri invece gli azzurri vanno che è un piacere e il 25-16 finale evidenzia la netta differenza di valori.
Michieletto formato maxi
Nel terzo set si assiste a una fotocopia di quanto visto nella prima parte dei due precedenti: entra Mosca al posto di Sanguinetti e il buon Leandro si presenta con un muro, giusto per non perdere le buone abitudini dei centrali italiani.
De Giorgi si limita a un solo cambio, osserva la sua squadra viaggiare col pilota automatico e si accontenta di quel che vedono i suoi occhi: Michieletto e Galassi continuano a fare la parte del leone, il primo con attacchi sempre sfrontati e di chirurgica precisione, il secondo giganteggiando sottorete. L’Ucraina va in confusione totale e non trova più il modo per rialzarsi, complici anche troppi attacchi fuori misura e u po’ di pasticci in difesa.
Anche Lavia in doppia cifra
Sull’ace di Giannelli che vale il 22-15 calano i titoli di coda, anche se ci pensa Michieletto a firmare altri due punti per chiudere definitivamente i conti sul 25-16. Lavia è l’altro azzurro a finire in doppia cifra (10 punti), apparentemente giocando una gara in surplace nella quale ha chiuso col 41% in attacco.
Romanò s’è fermato al 36%, siglando 9 punti, mentre Galassi grazie a 4 muri personali ha toccato quota 7 punti personali. Al netto della vittoria easy, per Balaso la serata in ricezione non è stata delle più semplici, avendo chiuso con un misero 11%.
Per rifiatare però c’è ben poco tempo: mercoledì alle 18,30 Italia di nuovo in campo, stavolta contro la Germania, che nella notte italiana affronterà il Brasile in una sfida chiave nella lotta per le prime due posizioni che valgono il pass per Parigi 2024.