Il risveglio non è stato dei più dolci, perché perdere non piace a nessuno. Farlo con la Francia, poi, non è mai divertente, anche quando le forze e i valori in campo avrebbero suggerito un epilogo ben più rapido per la nazionale di Fefé De Giorgi, che in qualche modo la qualificazione alla semifinale di VNL sa di averla buttata un po’ via. Ma ci sarà tempo per digerire uno stop che pure nulla ha tolto al coraggio e alla determinazione mostrate dalla giovane Italia: con tre ventenni in campo e un roster decisamente inesperto a queste latitudini, il bilancio non può che essere positivo.
- De Giorgi soddisfatto: "Questi giovani meritano fiducia"
- Le scelte per Parigi: in 7 si giocano 4 maglie
- Anche Velasco alle prese con le scelte: chi resta a casa?
De Giorgi soddisfatto: “Questi giovani meritano fiducia”
La giovane Italia s’è battuta con ardore, piegata da quel pizzico di qualità in più che i vari Patry, Clevenot e Tillie hanno messo nel momento in cui il pallone è sembrato scottare di più. La Francia oggi si giocherà con la Slovenia la qualificazione alla finalissima, appena dopo che Giappone e Polonia avranno fatto lo stesso nell’altra semifinale.
De Giorgi ha voluto ringraziare tutto il gruppo di 30 ragazzi che hanno contribuito a far viaggiare l’Italia al riparo da brutte sorprese in ottica qualificazione olimpica. “Sono state settimane molto proficue, nelle quali peraltro abbiamo potuto lavorare anche in funzione del futuro. Credetemi, affrontare un quarto di finale di VNL con una squadra con tanti giovani non è da tutti: avevamo tre ventenni titolari (Bovolenta, Luca Porro e Laurenzano) e in generale una formazione giovanissima, ma se non siamo andati avanti è perché la differenza l’hanno fatta davvero pochissimi palloni, oltre che la qualità della Francia nei momenti decisivi.
I bilanci meglio farli a mente fredda, ma credo che questi ragazzi abbiano dimostrato di meritare fiducia. Avevo chiesto loro di essere se stessi, quindi di non ripetere l’errore fatto contro Polonia e Slovenia la settimana precedente. L’hanno fatto e c’è mancato poco che non riuscissero anche a vincere una partita che avrebbero meritato di vincere”.
Le scelte per Parigi: in 7 si giocano 4 maglie
La preparazione della nazionale maschile riprenderà a breve, con alcuni dei reduci della final eight di Lodz (Sbertoli sicuramente, poi due tra Bottolo, Luca Porro e Recine e un altro paio tra Bovolenta, Gironi e Laurenzano) che si aggregheranno al gruppo dei titolari (Giannelli, Romanò, Russo, Anzani, Galassi, Michieletto, Lavia e Balaso) che da martedì scorso sono al lavoro a Cavalese in vista dell’appuntamento olimpico.
Probabile che dopo le 5 gare disputate tra Lubiana e Lodz un posto a roster se lo siano più che meritati Bottolo e Luca Porro, con Bovolenta favorito su Gironi per il ruolo di opposto di riserva e Laurenzano che ha più chance di Mosca e Sanguinetti per ricoprire nuovo ruolo di “riserva viaggiante”, cioè di un giocatore che non sarà al villaggio olimpico ma che sarà comunque a Parigi, pronto a subentrare in caso di infortuni tra i 12 che finiranno nella lista da consegnare al CIO. De Giorgi però sa di poter scegliere tra tanti ottimi giovani: voleva essere messo in difficoltà ed è stato accontentato.
Anche Velasco alle prese con le scelte: chi resta a casa?
Un problema, quello della lista del 12+1, che accomuna tutti i commissari tecnici delle 24 nazionali che prenderanno parte al torneo olimpico. Anche Julio Velasco, che ha deciso di portare a Cervia per il collegiale che aprirà ufficialmente i lavori in vista dei giochi le 14 ragazze già convocate per gli impegni di Fukuoka e Bangkok.
Anche in questo caso è possibile individuare almeno 11 giocatrici già sicure di andare a Parigi: Egonu e Antropova nel ruolo di opposto, Orro e Cambi palleggiatrici, Bosetti, Degradi e Sylla schiacciatrici, Danesi, Fahr e Lubian centrali e De Gennaro libero. Restano da assegnare due maglie, di cui una a roster e una da consegnare alla “riserva viaggiante”: se le contenderanno Gaia Giovannini (schiacciatrice), Sara Bonifacio (centrale) e Ilaria Spirito (libero) ed è difficile al momento capire chi potrà effettivamente restare fuori.