Signori, i campioni del mondo sono tornati. E l’hanno voluto far sapere a tutti: il 3-1 sul Giappone è il manifesto di quanto l’Italvolley di Fefè De Giorgi è capace di fare. E a Danzica, quando dal prossimo 19 luglio scatterà la fase finale di Nations League, tutti dovranno fare i conti con la fame di vittorie di capitan Giannelli e compagni.
Che intanto hanno rifilato al Giappone la prima battuta d’arresto nel torneo (dopo 10 vittorie), riuscendo a volgere a proprio favore i tanti momenti chiave di una gara bellissima, giocata da ambo le parti a livelli eccelsi, che ha confermato una volta di più il valore dei nipponici ma che ha ribadito, se mai qualcuno nutrisse dubbi al riguardo, che la nazionale azzurra è sempre e comunque la squadra da battere.
Anche perché le alternative a De Giorgi non sembrano mancare, e questa forse è la parte che più incute timore tra le rivali per la lotta al successo finale.
- Una delle più belle partite di Nations League
- De Giorgi pesca (bene) le carte dal mazzo
- Paura e sollievo a Pasay City
- La situazione al termine della prima fase
Una delle più belle partite di Nations League
Bella come quella che ha chiuso il programma di giornata a Pasay City se ne son viste poche di partite in questa lunga estate di Nations League. Una gara tiratissima, giocata sul filo del rasoio con scambi spesso prolungati e ricezioni messe a ferro e fuoco dai battitori da ambo le parti. Spesso e volentieri, una gara più di nervi che di gambe.
Brava l’Italia soprattutto nella fase di cambio palla di un primo set che nel finale rischia di scivolarle di mano quando Ishikawa trova dalla linea dei nove metri l’ace che consegna il set point ai nipponici, che pure non trovano la forza di chiudere subendo prima l’ace del contro break da Romanò, quindi un favoloso muro di Lavia per il 29-27 finale.
De Giorgi pesca (bene) le carte dal mazzo
Il secondo set si rivela però complesso sin dalle prime battute, con il Giappone che trova tre punti di vantaggio (diventeranno anche 5 in corso d’opera) di fatto rintuzzando ogni tentativo azzurro di provare ad accorciare la fornice.
De Giorgi però pesca bene le carte dal mazzo, sostituendo Michieletto (un po’ più impreciso del solito) con Rinaldi, che lo ripaga con ben 5 punti nelle fasi più calde di un parziale che Lavia contribuisce a ribaltare con un turno di battuta sontuoso, utile per annullare tre palle set agli asiatici (la prima con Giannelli, le due restanti con Rinaldi) e offrire poi l’opportunità ancora allo schiacciatore di Modena di spedire in orbita l’Italia sul 28-26.
Paura e sollievo a Pasay City
Con l’inerzia della gara tutta a favore degli azzurri, il terzo set si apre con il nuovo allungo dei ragazzi di De Giorgi, nonostante i tanti spettatori presenti a Pasay City le provino tutte per spronare i nipponici a tentare l’ennesima rimonta del loro torneo (3 delle 10 vittorie sono arrivate tutte al quinto).
Un proposito che pare funzionare a dovere, anche perché nel frattempo qualche errore gratuito di troppo degli azzurri consente agli avversari di rimettersi in carreggiata. E lasciare spazio Ishikawa e Nishida è tanto, troppo pericoloso: il set diventa scorbutico, un paio di muri di Romanò e Galassi tengono in scia l’Italia, ma una rigiocata frettolosa di Giannelli (muro di Ishikawa) consegna al Giappone la palla che vale il 2-1.
Con la spina staccata almeno per una decina di minuti, De Giorgi è costretto a fermare due volte la partita in un quarto set dove gli errori si moltiplicano, di pari passo con la sensazione di vedere scappare via una gara che pareva già in naftalina.
Gli asiatici sentono l’odore della preda, ma ancora una volta non hanno fatto i conti con la straordinaria capacità dei campioni d’Europa e del mondo in carica di risollevarsi anche dalle situazioni più paludose: sotto 16-19 l’Italia mette in fila una striscia di 6 punti di fila (muro di Giannelli, poi Lavia, due muri di Galassi, ancora Lavia e infine ace di Romanò) spezzando definitivamente l’equilibrio e trovando poi con un altro muro di un monumentale Galassi (5 in totale nella sua partita) il punto del 25-20 finale.
La situazione al termine della prima fase
Il successo sugli asiatici consegna all’Italia momentaneamente la seconda posizione al termine della prima fase, ma le gare in programma nelle ultime due giornate rimescoleranno le carte.
Intanto, se il Giappone dovesse battere la Polonia, gli azzurri avrebbero la quasi certezza di poter chiudere tra le prime 4, e così garantirsi una sorta di “testa di serie” nella final eight di Danzica.
Gli USA, attesi da Francia e Bulgaria, con due vittorie si metterebbero davanti a tutti e la prospettiva è certamente allettante, anche perché sebbene la Francia sia in lotta per un posto tra le prime 8, la Bulgaria è già eliminata. A portata di aggancio per l’Italia resterebbe a quel punto solo l’Argentina, impegnata contro l’Iran (a sua volta già out).
Per quelle che erano le premesse prima di sbarcare nelle Filippine, l’Italia ha fatto debitamente il suo chiudendo con un filotto di 4 vittorie pesanti. E in Polonia, tra meno di due settimane, sarà certamente tra le favorite per la corsa alla medaglia d’oro.