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Volley, Zaytsev e l'esclusione dalla nazionale: "Senza spiegazioni, scoprirò cosa è successo"

Lo Zar, 35 anni il prossimo 2 ottobre, non è un giocatore sul viale del tramonto. Nonostante ciò, le porte della Nazionale sembrano precluse e il Ct De Giorgi pare avere in tal senso le idee chiare

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Può apparire certamente strano che un’icona del volley nazionale come Ivan Zaytsev non faccia parte del gruppo azzurro. Così come appare particolarmente atipico il fatto che Fefè De Giorgi non si sia mai voluto affidare all’esperienza dello Zar nelle ultime due recenti campagne continentali e iridati, accomunate entrambe dall’esito finale che ha visto la nazionale italiana conquistare la medaglia d’oro.

Eppure Zaytsev, che compirà 35 anni il prossimo 2 ottobre, non è certamente un giocatore sul viale del tramonto: con Civitanova nell’ultima stagione ha disputato un’annata da protagonista, tanto che proprio le sue precarie condizioni fisiche nel corso della finale contro Trento hanno finito per presentare un dazio pesantissimo alla compagine di Chicco Blengini.

Ma nel nuovo corso azzurro, quello inaugurato nel 2021 e che ha posto le fondamenta su tanti giovani in rampa di lancio (Michieletto e Romanò su tutti), per lo Zar non sembra esserci più posto. E a sentire il diretto interessato, neppure spiegazioni che possano fargli mettere l’animo in pace.

Porte aperte, porte girevoli, porte chiuse

Già lo scorso anno, prima ancora del trionfo dell’Italvolley nel mondiale disputato in Polonia e Slovenia, l’opposto di Civitanova aveva raccontato di essere stato messo da parte dal commissario tecnico senza ricevere una motivazione chiara.

L’ha ribadito in questi caldi giorni d’estate, ospite del “De Core Podcast” condotto da Alessandro Pieravanti e Danilo da Fiumicino, che è servito per riaccendere un po’ il fuoco di una polemica evidentemente mai sopita.

Le parole dell’opposto al “De Core Podcast”

Dopo la Nations League dell’estate 2022, chiusa al terzo posto, siamo tornati in vacanza per qualche giorno prima di cominciare la preparazione per il mondiale. È stato quello il momento nel quale De Giorgi ha deciso di non convocarmi per la rassegna iridata: non mi ha dato spiegazioni “logiche”, ha semplicemente detto che ci sarebbe stato un campionato da giocare e che per me le porte della nazionale sarebbero state sempre aperte. Ma a quelle parole non sono seguiti i fatti: io il mio bel campionato a Civitanova so di averlo fatto, ma le porte non si sono più riaperte. E dal commissario tecnico non è arrivata nemmeno una chiamata, così come anche da emissari dello staff della nazionale.

Nonostante lo stesso De Giorgi, non più tardi dello scorso aprile, abbia ribadito di tenere in considerazione Zaytsev in vista delle convocazioni per gli impegni estivi (la Nations League, che dal 19 luglio vedrà gli azzurri impegnati nella final eight sempre in Polonia, e poi gli Europei a fine agosto).

Più che polemico, deluso

La delusione di Zaytsev, che in nazionale ha esordito nel 2010 senza però mai riuscire a vincere una medaglia d’oro nelle competizioni alle quali ha partecipato nei successivi 12 anni (spiccano l’argento olimpico di Rio 2016 e i due argenti agli Europei 2011 e 2013, più il bronzo di Londra 2012), si evince dal fatto che proprio in virtù delle ottime prestazioni offerte nell’ultima stagione almeno una chiamata se la sarebbe aspettata.

Per la nazionale ho dato tutto me stesso, indossato la fascia di capitano, sacrificato estati, addirittura un ginocchio nel corso dei Giochi Olimpici di Tokyo. Penso di non meritare di essere trattato così, senza che nessuno si faccia vivo a darmi una spiegazione del perché debba restare escluso dal gruppo. Ho anche saputo che avrei fatto parte dell’elenco dei convocati per gli impegni estivi, ma poi improvvisamente il mio nome da quella lista è stato rimosso. Ci vorrà tempo, ma arriverò a scoprire quello che è successo.

Ora testa alla VNL

La palla adesso passa nuovamente nei piedi di Fefè De Giorgi, che nel corso della Nations League ha preferito Yuri Romanò, Lorenzo Sala e Fabrizio Gironi nel ruolo di opposto allo Zar.

Probabile che una domanda al commissario tecnico verrà rivolta sull’argomento nel corso della marcia di avvicinamento alla sfida di mercoledì 19 luglio contro l’Argentina, valevole per l’accesso alle semifinali.

In Polonia, l’Italia dovrà fare a meno di Simone Anzani, che è stato escluso dall’elenco dei convocati per problemi fisici non meglio specificati.

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