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Vuelta a Espana, l'Angliru è di Roglic nel solito domino Jumbo. Kuss resiste per 8"

Primoz Roglic si prende la tappa numero 17, ma in casa Jumbo Visma ora c'è il dilemma tra Kuss e Vingegaard: chi vince l'edizione 2023 della Vuelta?

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Fanno veramente quello che vogliono i Jumbo Visma sulle strade di Spagna: anche sull’Angliru, la salita più temuta d’Europa (forse seconda solo al Mortirolo), il team neerlandese piazza l’ennesimo acuto in una Vuelta colorata di giallonero, con Primoz Roglic che taglia per primo il traguardo sfilando 4” di abbuono a Jonas Vingegaard che è costretto a rinunciare al proposito di vestire la maglia rossa, che resta sulle spalle di Sepp Kuss, terzo di giornata.

Il leader della generale cede 19 secondi negli ultimi due chilometri di corsa (più due di abbuono) al danese, sempre più minaccioso ma ancora costretto a inseguire in classifica. Una graduatoria che vede Roglic rafforzare la sua terza posizione, ben consapevole, però, che per ribaltare la Vuelta gli servirà un’autentica impresa.

Quella che Vingegaard potrebbe anche risparmiarsi, perché a lui potrebbe bastare davvero poco per garantirsi il sorpasso ai danni del compagno di squadra (e gregario) americano: ormai il divario è davvero irrisorio e potrebbe bastare anche un allungo domani a La Cruz de Linares (GPM di prima categoria che porterà all’arrivo dopo 8 km di salita) o semplicemente una vittoria di tappa con relativo abbuono per mettere la freccia.

Dilemma Jumbo Visma

In effetti, però, in casa Jumbo Visma non sanno forse nemmeno loro come gestire la situazione: sull’Angliru hanno fatto lavorare i Bahrain Victorious fino ai -3 dall’arrivo, poi hanno preso il comando senza strafare, ma semplicemente sgretolando il gruppetto dei migliori con una facilità disarmante. Roglic ha provato a scappare, Vingegaard gli si è incollato alla ruota, Kuss ha tenuto botta ma poi ha preferito andar su del suo passo negli ultimi 2.000 metri, trovando il sostegno di un ottimo Landa, che non è mai scattato ma ha comunque dimostrato di essere in netta crescita di condizione (ora è quinto nella generale).

Male Ayuso, che paga 1’42” da Roglic e scivola a 4 minuti pieni di distanza in classifica. Con lui anche Mas perde terreno (stesso distacco), mentre Uijtdebroeks e Buitrago limitano i danni e Almeida salva l’onore di casa UAE Team Emirates, restando saldo in top 10. La giornata ha vissuto sulla solita fuga di Evenepoel (assieme a Cattaneo), ripreso ai -6 dall’arrivo. A questo punto però si pone l’interrogativo: a chi vogliono far vincere la Vuelta in casa Jumbo Visma? Kuss ha ormai finito il “tesoretto”, e sebbene Vingegaard sia sembrato volersi “accontentare” di staccarlo e basta, a questo punto non c’è più modo di nascondere le carte.

Le pagelle della 17a tappa: TOP

  • PRIMOZ ROGLIC 9. A differenza degli altri giorni la gamba sembra girare meglio, ma non così tanto da poter fare la differenza. Primoz però doma l’Angliru con una progressione importante che costringe Vingegaard a giocare più in difesa che in attacco, anche se a conti fatti l’unico che accusa il colpo è Kuss, che paga al traguardo 19 secondi. Difficile pensare allo sloveno come un candidato autorevole per la Roja, ma di sicuro c’è ancora vita sul pianeta Primoz.
  • JONAS VINGEGAARD 8. Come i secondi che lo dividono dal simbolo del primato. Il danese sta bene, pedale sicuro, stavolta però sembra quasi pagare un po’ lo sforzo del giorno precedente, tanto che anziché scattare in faccia a tutti preferisce che sia Roglic a fare anche il lavoro per lui. Risultato? Altri 21 secondi guadagnati su Kuss, e la tappa con arrivo a La Cruz de Linares per mettere definitivamente la freccia.
  • MIKEL LANDA 7,5. Gli è mancato l’acuto, perché dopo aver fatto lavorare tanto la squadra (soprattutto Poels) non riesce mai a fare la differenza, ne mostra la forza er poter scattare. Alla fine però riprende le ruote di Kuss, lo aiuta a non affondare e gli “lascia” i 4” di abbuono che lo tengono ancora in vita. Ma soprattutto rifila 1’23” ad Ayuso, che ora è a soli 16” nella lotta per la quarta posizione nella generale.
  • JOAO ALMEIDA 7. La forza della resilienza. Si stacca ma non molla, risale e poi riperde, quindi torna nuovamente a fare il forcing e alla fine salva la pelle, arrivando a un minuto dai primi e soprattutto restando con entrambi i piedi nella top ten. È il volto della tenacia, e tutti lo applaudono.
  • SEPPU KUSS 6,5. È durissima per l’americano difendersi con quei due galli nel pollaio che lo attaccano (perché in fondo è così, anche se magari fanno sembrare che sia tutto normale) da tutte le parti. Va su del suo passo, Sepp, e ancora una volta limita i danni: trova Landa che gli dà una mano, resiste e anzi nel finale rilancia l’azione. È stoicamente ancora in rosso, e anche se è sempre più dura resistere può ancora dire di avere il destino nelle proprie mani.

Le pagelle della 17a tappa: FLOP

  • JUAN AYUSO ed ENRIC MAS 5. Hanno lasciato che fossero gli uomini Bahrain a fare il forcing per provare a fare il solletico (perché è ciò che hanno prodotto) ai Jumbo Visma. Ayuso è rimbalzato nel giorno più importante: doveva provare a stare con i migliori, è fino a più di un minuto e adesso vede minacciato anche il quarto posto. Mas è arrivato con lui, pagando dazio al cambio di ritmo imposto da Poels ai -5 dall’arrivo e scivolando nella generale. Entrambi bocciati.

Classifica generale dopo la 17a tappa

1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 60h34′21”. 2. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +8”. 3. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’08”. 4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +4’00”. 5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’16”. 6. Enric Mas (Movistar) +4’30”. 7. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +6’43”. 8. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +7’38”. 9. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +9’26”. 10. Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) +11’26”.

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