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Vuelta 2023 tappa 9, follia dell'organizzazione: tappa neutralizzata ai -2 per fango, vince Kamna

La nona tappa finisce due chilometri prima del traguardo per una piccola colata di fango (una striscia di una decina di metri): decisione oggettivamente discutibile. Cosa è successo

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Hanno un parterre da far invidia al mondo intero, ma evidentemente alla Vuelta dovrebbero prendere in considerazione l’idea di predisporre un’organizzazione e una giuria di corsa di pari livello. La nona tappa finisce due chilometri prima del traguardo: tutta colpa di una piccola colata di fango (una striscia di una decina di metri) che la pioggia caduta sull’Alto Caravaca de la Cruz pochi minuti prima del passaggio dei corridori ha fatto tracimare per strada.

Una decisione oggettivamente senza senso: si poteva anticipare l’arrivo almeno ai -500, evitando di assistere a un chilometro e mezzo di puro ciclismo amatoriale, peraltro in mezzo a due ali di folla festanti (e sbigottite).

Vince Lennard Kamna

Alla Vuelta certe decisioni lasciano davvero basiti, ma quel che dispiace è che Matteo Sobrero non sia riuscito almeno a piazzare la zampata vincente sul traguardo (che non assegnava abbuoni): a vincere è stato Lennard Kamna, che gli è scattato in faccia ai -5 dall’arrivo prendendo una ventina di secondi di vantaggio, voltandosi spesso a controllare ma riuscendo a tenersi sempre a debita distanza.

Con questo successo il tedesco entra nel clan ristretto dei corridori capaci di vincere almeno una tappa al Giro, al Tour e alla Vuelta.

Roglic è scattato in faccia a Evenepoel

La salita finale mutilata ha impedito di assistere alla bagarre tra gli uomini di classifica: Almeida ha guadagnato qualche secondo anticipando il gruppetto dei migliori nei 500 metri finali “reali” di corsa (cioè uscendo ai -2,5 km dall’arrivo), Roglic ha fatto altrettanto scattando in faccia a Evenepoel e Mas, con Vingegaard, Ayuso e Martinez a poca distanza.

Anche Sepp Kuss ha perso qualche metro, non rispondendo allo scatto dello sloveno. Finale comunque desolante, gestito malissimo dall’organizzazione e destinato a far discutere parecchio nel giorno di riposo. Martedì si ripartirà da Valladolid con 25 km a cronometro: Evenepoel l’ha messa nel mirino da tempo, Roglic e Ganna proveranno a rovinargli la festa.

Le pagelle della 9a tappa: i top

  • LENNARD KAMNA 9. Bravo il tedesco a calare bene tutti gli assi, anche quando scatta sulle prime rampe della salita finale, non riuscendo però a fare il vuoto. Ma è sul quell’allungo che Kamna costruisce la sua vittoria: Sobrero prova ad andare a riprenderlo, lui fa l’elastico e lo tiene a distanza. Ha vinto al Tour (Villard de Lans 2020), al Giro (Etna 2021), ora alla Vuelta: il suo posto nella storia è assicurato.
  • MATTEO SOBRERO 8. Bravo e coraggioso perché non accetta di starsene buono in attesa, dando fuoco alle polveri sull’ultima ascesa e provando anche a rispondere a Kamna quando quest’ultimo gli scatta in faccia, sfruttando anche un po’ del suo lavoro. Aveva una chance importante, ma il tedesco ha dimostrato di stare meglio e pertanto non ha molto da rimproverarsi.
  • PRIMOZ ROGLIC 7,5. Guadagna un’inerzia (due secondi), ma in una Vuelta destinata a giocarsi sul filo dei secondi ogni mattoncino ha un valore speciale. Dopotutto lo sa bene lui, che tre mesi fa ha vinto il Giro per soli 14 secondi su Thomas. Scatta nelle vicinanze dei -2 all’arrivo, dove la giuria ha posto il rilevamento dei tempi, e costringe Remco a rispondere con fatica e un po’ di disappunto. La battaglia psicologica continua.
  • JOAO ALMEIDA 7. Anticipa il gruppo dei migliori con un allungo, il primo della sua Vuelta, dove sino a quel momento aveva sempre giocato di rimessa. Si porta via Vlasov e guadagnano insieme un centinaio scarso di metri, poi però quando Roglic attacca il distacco diminuisce. Cinque secondi recuperati, l’ingresso in top 10 e un segnale: anche la UAE vuol giocare a tre punte.

Le pagelle della 9a tappa: i flop

  • REMCO EVENEPOEL 5,5. Dopo aver ammesso candidamente che nello sprint del giorno prima non sapeva ci fossero abbuoni (era convinto che fosse arrivata la fuga), ecco un’altra piccola ma imperdonabile leggerezza: a 100 metri dal traguardo imposto dalla neutralizzazione, quando è in testa al gruppo, si fa cogliere di sorpresa da Roglic e si fa rosicchiare altri due secondi. Così fanno 6 secondi recuperati in pochissimi metri nelle ultime due tappe. Ma adesso c’è l’amica crono per riprendere un po’ di quota.
  • ORGANIZZAZIONE 0. La sicurezza, prima di tutto. Ma anche la credibilità. Perché una colata di una decina di metri di fango che viene giù da un parcheggio e invade la sede stradale a 100 metri dall’arrivo non può e non deve fermare una delle corse più importanti al mondo. Ci si rimpallerà responsabilità su chi ha avuto l’ultima parola, ma la verità è che stata presa una decisione assurda. Dopo la cronosquadre al buio e la tappa di Montjuic neutralizzata, altro episodio imbarazzante.

Classifica generale dopo la 9a tappa

  1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 35h23′30”.
  2. Marc Soler (UAE Team Emirates) +43”.
  3. Lenny Martinez (Groupama FDJ) +1’02”.
  4. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) +2’24”.
  5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +2’29”.
  6. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +2’29”.
  7. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +2’35”
  8. Enric Mas (Movistar) +2’35”.
  9. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’45”.
  10. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +2’55”.

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