Il Torino è pronto per la battaglia del Molineux Stadium. I granata devono provare a vincere con due gol di scarto in casa del Wolverhampton per accedere alla fase a gironi di Europa League dopo la sconfitta interna per 3-2 dell’andata.
La vigilia è però stata agitata dal caso Nkoulou, che si è rifiutato di scendere in campo nella prima giornata contro il Sassuolo in quanto “non sereno”, quasi sicuramente per motivi di mercato.
Logico che la società e Walter Mazzarri non l’abbiano presa bene. Il tecnico toscano è stato diretto nella conferenza di vigilia dell’impegno europeo: “Quando un giocatore dice che non c’era con la testa addirittura dopo la partita, per l’allenatore non è una bella cosa. Io ho provato a mediare, a convincerlo, ma lui mi ha chiesto di non giocare contro il Sassuolo. E dunque io ho fatto giocare altri elementi a disposizione che non vedono l’ora di scendere in campo. Dopodiché lui non mi ha detto nulla, non mi ha cercato. E cosa dovrei fare, chiedere l’elemosina? Perché se poi costringo qualcuno a giocare controvoglia e alla fine il risultato non arriva, voi dopo chi ritenete responsabile? Nessuno ha la sfera di cristallo per dire cosa sarebbe successo se Nkoulou non avesse giocato all’andata, ma sicuramente se me l’avesse detto prima non lo avrei fatto giocare. Contro il Sassuolo è rimasto fuori ed è andata bene, quindi rimaniamo così”.
Perdonato invece Meité dopo l’uscita stizzita contro il Wolverhampton: “Contro il Sassuolo ha giocato dieci minuti e lo ha fatto bene. Io sono sempre dalla parte dei giocatori se vedo voglia di dare una mano alla squadra, anche quando accadono errori o giornate storte”.
Poi si pensa al campo e alle energie spese negli ultimi sette giorni: “Contro il Sassuolo si è vista una bella reazione; solo quando eravamo stremati il Sassuolo ha fatto qualcosa, altrimenti la partita sarebbe potuta terminare 4-5 a zero. Sulla formazione mi riservo di decidere all’ultimo. Ci sono tante variabili da tenere in considerazione, parlerò con tutti e vedremo”.
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