Selhurst Park, Londra. Crystal Palace e West Bromwich Albion sono in campo, pronte a darsi battaglia. Prima, però, c’è da seguire il consueto rituale della Premier League: tutti inginocchiati a terra per dire di no al razzismo, come ormai consuetudine in Inghilterra da qualche mese a questa parte. Tutti tranne uno: Wilfried Zaha.
L’ex attaccante del Manchester United, al contrario di compagni e avversari, non si inginocchia. Anzi: rimane in piedi, immobile, aspettando senza battere ciglio il fischio d’inizio del direttore di gara Simon Hooper. È il primo giocatore della Premier League a farlo.
La spiegazione di Zaha
Semplice dimenticanza? Banale disattenzione? Tutt’altro: una scelta pensata e voluta. Che può far scalpore, specialmente se si pensa al fatto che Zaha ha la pelle nera, ma che il giocatore del Palace aveva dichiaratamente annunciato già un mese fa, durante un convegno organizzato dal Financial Times: “Secondo me inginocchiarmi è degradante, perché i miei genitori mi hanno sempre detto di essere orgoglioso di essere nero. Dovremmo rimanere in piedi, non inginocchiarci. È una cosa che facciamo sempre prima delle partite, ma la facciamo così, giusto per farla, e per me non è sufficiente. Io non mi inginocchierò e non indosserò una maglietta con la scritta Black Lives Matter. Si cerca di dire che siamo tutti uguali, ma la verità è che ci stiamo isolando con queste cose, che secondo me non stanno nemmeno funzionando. Questa è la mia posizione”.
Per la cronaca, il Crystal Palace ha superato il West Brom per 1-0 grazie a una rete messa a segno da Milivojevic su calcio di rigore. Zaha non ha segnato. Ma è facile immaginare che nei prossimi giorni si parlerà soprattutto di lui.