Il lungo percorso che, prima o poi, riporterà Nicolò Zaniolo “al centro” delle discussioni calcistiche esclusivamente in positivo e con maggior frequenza passa anche da notti come quella dell’Olimpico di Roma. Bagnate, come il prato, speciali, come tutte quelle europee.
La vittoria dei giallorossi contro lo Zorya, al di là del risultato, è una buona notizia per José Mourinho e per la piazza romanista, per più motivi: innanzitutto perché la Roma si è tolta dall’inevitabile imbarazzo di una difficile qualificazione alla fase successiva di Conference League, in un girone tutto fuorché impossibile.
Poi perché la prestazione, pur contro una squadra sulla carta non eccezionale, è stata sia costante che completa: e anche concreta, perché no.
Quindi perché il simbolo del successo contro gli ucraini è stato proprio Nicolò Zaniolo. Ma facciamo un piccolo passo indietro, ritornando al Ferraris di Genova. Il trequartista Azzurro contro il Genoa non gioca: anzi, nel finale gli viene preferito Felix Afena-Gyan, che entra e risolve la gara con una doppietta. Malumori? Assolutamente no: Zaniolo si alza dalla panchina e va ad abbracciare il compagno, come sottolineato dallo stesso Mou nel post-gara. “L’esultanza di Zaniolo? Mi fa molto piacere e già da giovedì sicuramente ci sarà nuovamente spazio per lui: è un grande giocatore”.
Da quel momento in poi, chiaramente, via al “caso Zaniolo”: gioca? Non gioca? Avrà spazio? Tutte domande superflue, forse. Perché poi in campo il giocatore ha dato le sue risposte.
Non è solo il goal, che mancava dal 26 agosto, proprio in Conference (contro il Trabzonspor), ma la prestazione generale a far sorridere i giallorossi. Costante, tangibile nella sua importanza. Serve anche un assist ad Abraham: insomma, una di quelle partite che ti portano a pensare e ripensare al potenziale di Zaniolo. “Mi piace essere sotto pressione e mi piace rispondere sul campo”, ha spiegato dopo la gara.
Servirà ancora qualche partita del genere per confermare il segnale forte lanciato all’Olimpico, anche in chiave Nazionale: per archiviare definitivamente un periodo sfortunato che dura da troppo tempo e per ritornare a essere quel che è stato fino a poche stagioni fa. Speranza e talento puro.