Nel mondo del calcio si sa, ci vuole poco per salire sulle stelle e altrettanto per scendere alle stalle. Lo sa bene anche Paolo Ziliani che su Il Fatto Quotidiano, nella sua consueta rubrica del lunedì, ripropone quelli che lui chiama gli esempi di una “Stampa impazzita: Italiani fenomeni“.
JUVE SEMPRE SOTTO TIRO – Questo è il titolo di un articolo in cui l’ex giornalista Mediaset si diverte in maniera un po’ sadica a riportare tutti i giudizi esaltanti o i paragoni ai limiti dell’improponibile che il mondo del calcio ha partorito negli ultimi anni. Il padre di tutti i giudizi sprovveduti fu sicuramente quel “Cristiano Ronaldo in questa Juve farebbe panchina” pronunciato da Mario Sconcerti prima che proprio Cr7 alzasse in faccia alla Juventus la sua ennesima Champions nella finale di Cardiff. Non fosse altro per un dente sempre particolarmente avvelenato nei confronti della Juve Ziliani ricorda il paragone di Dybala, come o anche meglio, di Messi dopo la doppietta della Joya al Barcellona e i tanti elogi riservati ad Allegri mentre ricorda “Poi capita che Acciughina venga scaricato dal suo stesso club, sempre più insofferente al suo gioco da strapaese, senza che nessuno mostri il benché minimo interesse ad ingaggiarlo”. Ed infine, ultimo solo in ordine di tempo il caso di Kean, da tutti predestinato Paolo Rossi della Juve “che doveva assicurare un quindicennio di gol a Madama viene ceduto all’Everton al prezzo di un Mandragora qualunque”.
CE N’E’ PER TUTTI – Non solo Juventus però nel novero degli esempi di cattivo o comunque frettoloso giornalismo italiano da parte di Ziliani che ricorda come “il Cutrone che doveva ricalcare le orme di Pierino Prati se ne va per 25 milioni al Wolwerhampton, che è come dire il Sassuolo della Premier League” oppure “il vice direttore di RaiSport, Marco Marzocchi, che a febbraio scriveva su Twitter che non avrebbe scambiato Zaniolo per Messi”.
DIMENTICANZA – Si sa, anche quando si hanno tanti nemici, qualche amico resta sempre. Ziliani e Pistocchi lo sono sin dai tempi di Mediaset, e lo sono rimasti, specie nel destino comune che li ha visti “fuori” dalla casa dello sport del biscione. Sarà forse per questo, sottolinea qualche malelingue sui social, che Ziliani nella sua lunga lista di esempi omette il paragone Cerci-Robben di cui fu protagonista proprio in onda l’ex uomo della moviola.