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Real Madrid, violato Uefa Financial Fair Play? 122 milioni di spese non giustificate

Il Telegraph solleva dubbi sui conti del Real Madrid e in particolare su 122 milioni di "difficile comprensione": la Casa Blanca ha violato il fair play finanziario?

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Guai in vista per il Real Madrid? È ancora presto per dirlo. Occhio, però: da un’indagine dell’autorevole quotidiano britannico The Telegraph, infatti, 122 milioni di spese non giustificate potrebbero far scattare l’allarme in merito a una possibile violazione delle regole del fair play finanziario. E tra i lettori del dossier, è facile immaginare qualche ispettore dell’Uefa. Il presidente Ceferin, infatti, s’è legata al dito la tentata rivolta della Superlega: potrebbe essere arrivato il momento per la sospirata rivincita nei confronti di Perez.

Caso Real Madrid: sospetti sull’ultimo esercizio finanziario

Scopriamo nel dettaglio cosa ha spinto il Telegraph a gettare ombre sui conti della corazzata spagnola del presidentissimo Florentino Perez. A far storcere il naso è la voce “altri costi operativi” relativa al bilancio del Real Madrid, che è stato pubblicato lo scorso ottobre. In particolare, sotto la categoria poc’anzi citata era riportata una cifra di circa 135 milioni di euro, ovvero il 20% delle spese sostenute dai blancos nel corso dell’ultimo anno. Più precisamente, evidenzia il quotidiano britannico, della somma in questione 122 milioni risultano di difficile comprensione perché non accompagnati da alcuna spiegazione (mentre i restanti 13,6 sono destinati alla Liga come quota obbligatoria da versare).

La posizione del Real Madrid, secondo il Telegraph

A quanto pare la Casa Blanca si sarebbe rifiutata di chiarire la sua posizione in merito ai 122 milioni sospetti. Né ha voluto specificare – continua il quotidiano – se la somma sia figlia di un “accordo stipulato con un finanziatore statunitense per la vendita di future entrate di marketing. Il primo di questi accordi risale all’esercizio finanziario 2017-2018 e fu siglato con il gruppo di private equity Providence: al Real Madrid veniva garantito denaro in contante in cambio della vendita di futuri flussi di reddito. Da quel momento, il rapporto è stato esteso in termini di durata e valore”.

Accordo lecito, ma dubbi sul fair play finanziario

La stampa inglese afferma che questi tipi di accordi non sono illegali, ma fanno comunque sorgere dubbi sul rispetto del fair play finanziario. Viene quindi specificato che la struttura di un accordo di questo tipo presenta notevoli vantaggi, in quanto il denaro anticipato non è considerato un prestito ai sensi del fair play finanziario e contribuisce a stabilire una cifra di ricavi più alta, fondamentale per il calcolo dei tetti salariali. La vera domanda è se sia o meno una pratica conforme ai controlli finanziari dell’Uefa. Come già scritto: è ancora presto per sbilanciarsi. Ma va ricordato che i rapporti tra il Real e la Uefa si sono incrinati proprio a causa della questione Superlega. Come si comporterà Aleksander Ceferin?

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