Ancora un lutto nel mondo del ciclismo. Un mese e mezzo dopo l’addio a Vittorio Adorni, scomparso alla vigilia di Natale, è venuto a mancare uno dei migliori amici, nonché concittadino, del campione del mondo 1968, Luciano Armani.
- Il ciclismo piange Luciano Armani: dagli anni con Adorni ai successi
- Luciano Armani, le avventure al Giro d'Italia e il Mondiale '69 a Zolder
- Quando Armani batté Merckx: quel giorno leggendario al Tour de France
Il ciclismo piange Luciano Armani: dagli anni con Adorni ai successi
L’ex corridore è morto a 82 anni a Fidenza. Nato a Felegara di Medesano, in provincia di Parma, nel 1940 Armani è stato professionista tra il 1965 e il 1972 e per cinque anni compagno di squadra di Adorni, alla Salamini-Luxor, alla Faema e poi alla Scic.
Dopo gli esordi con la Bianchi e il passaggio alla Salvarani, Armani riuscì a ritagliarsi un buon posto nel ciclismo dell’epoca, vincendo 17 corse tra le quali due tappe al Giro d’Italia, nel ’65 e nel ’70, la Coppa Sabatini nel 1965, la Coppa Placci nel 1967, il Trofeo Cougnet nello stesso anno, popolare challenge dell’epoca antesignano della successiva Coppa del Mondo, comprendendo una serie di prove sia in linea sia a tappe con punteggi assegnati, e che nell’albo d’oro ebbe anche i nomi di Ercole Baldini e Franco Bitossi. Nel palmares di Armani anche una tappa al Giro di Svizzera 1969 e la Milano-Torino nel 1970.
Luciano Armani, le avventure al Giro d’Italia e il Mondiale ’69 a Zolder
Niente male per un gregario che se la cavava però molto bene in salita, come attestato dai buoni piazzamenti alle edizioni del Giro d’Italia alle quali Armani ha partecipato, in particolare il 22° posto del 1965, anno in cui a trionfare fu Eddy Merckx davanti proprio a Vittorio Adorni, vincitore della Corsa Rosa nel 1965, quando, al primo anno da professionista, Armani chiuse al 35° posto.
Il corridore emiliano partecipò anche a un’edizione dei campionati del mondo, a Zolder nel 1969, chiudendo al 62° posto nell’edizione vinta dall’olandese Harm Ottenbros e che vide andare sul podio Michele Dancetti, il famoso “sognatore nomade” reso celebre anche dal soprannome affibiatogli da Gianni Mura, già terzo a Imola ’68 nell’anno del trionfo di Adorni.
Quando Armani batté Merckx: quel giorno leggendario al Tour de France
A regalare ad Armani la notorietà sportiva eterna fu però l’unica tappa vinta in carriera al Tour de France, il 10 luglio 1971 a Marsiglia. In quell’occasione l’italiano regolò in volata un gruppo ristretto di corridori tra i quali c’era anche lo stesso Merckx, al termine di una fuga partita ad inizio tappa. Armani completò i 245 km previsti dalla frazione all’incredibile media di 45,351 km/h, tagliando il traguardo con circa un’ora e mezzo d’anticipo rispetto alla media più veloce ipotizzata dagli organizzatori.
Una doppia impresa, la media e la vittoria su Merckx, che lo hanno consegnato alla leggenda del ciclismo non solo italiano.