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Addio Pelè, da Ronaldo il Fenomeno a Platini l’omaggio dei grandi del calcio

Dagli ex avversari alle stelle di oggi che sono state ispirate da O Rei: su web e giornali il mondo del football celebra il fuoriclasse brasiliano scomparso ieri 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Dai grandi del passato ai campioni di oggi: tanti i grandi del calcio che hanno voluto ricordare e omaggiare Pelè, scomparso ieri all’età di 82 anni dopo aver cambiato per sempre il football. Da Platini a Rivera, da Ronaldo il Fenomeno a Neymar, le stelle del pallone sono tutte d’accordo sul fatto che ieri se n’è andato uno dei più grandi calciatori di sempre.

Addio Pelè: il ricordo di Rivera e Beckenbauer

Il ricordo più vivo di Pelè arriva probabilmente da coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo dal vivo oppure la sfortuna di affrontarlo in campo, da avversari. È il caso di Gianni Rivera, che con l’Italia nel ’70 a Città del Messico fu travolto dal Brasile di O Rei nella finale dei Mondiali. “È mancato il mio amico Pelé – ha dichiara la leggenda della Nazionale e del Milan -, che ho sempre considerato il più grande di tutti i tempi. Sapeva utilizzare entrambi i piedi allo stesso modo, con la stessa sensibilità e con la stessa potenza. Se non ci fosse stato il calcio lo avrebbe sicuramente inventato”.

Dello stesso tono il commento di un altro mito del passato, Franz Beckenbauer: “Oggi il calcio ha perso il più grande della sua storia e io ho perso un amico unico – scrive sui social il Kaiser – Aveva tre cuori: per il calcio, per la sua famiglia e per tutte le persone. Sono andato negli Stati Uniti nel 1977, ai Cosmos di New York, perché volevo davvero giocare in una squadra con Pelé. Quella volta insieme a lui è stata una delle più grandi esperienze della mia carriera. Abbiamo vinto il campionato americano al primo tentativo e Pelé mi ha chiamato fratello. È stato un onore inimmaginabile per me. Il calcio sarà sempre tuo, amico mio! Rimarrai sempre. Grazie per il tuo gioco, O Rei”.

Addio Pelè: per Platini era Monsieur Football

Michel Platini appartiene a un’altra generazione, per lui Pelè è stato soprattutto un’ispirazione. “Era Monsieur Football, la storia del calcio, la scoperta del calcio, tutto il calcio – le parole del francese – . Nel 1970 avevo 15 anni ed ero cresciuto con la sua figura nella mia immaginazione. Mio padre mi ha parlato di Pelé, e a scuola, inoltre, ho firmato ‘Peléatini’. Anche se non sempre lo abbiamo visto giocare, abbiamo solo parlato di lui. Non era più un uomo, non era più un calciatore, era il Dio del calcio. Sono molto, molto commosso. È la mia vita. Questa è la mia storia. È Pelè. Sono i miei sogni. Ho visto i suoi gol, le sue imprese e non ho mai dimenticato il suo Mondiale del 1970″.

Addio Pelè: l’omaggio di Ronaldo, Falcao e Neymar

Stella polare per il calcio mondiale, Pelè ha rappresentato un tesoro nazionale per il Brasile e per i calciatori brasiliani. Per Ronaldo Nazario da Lima il vero Fenomeno era O Rei. “Oggi sono triste perché se n’è andato un amico a cui ho voluto bene e che mi ha voluto bene, ancora prima che un emblema del nostro sport, e di tutta la storia dello sport – ha dichiarato alla Gazzetta il brasiliano -. Un uomo diventato simbolo della bellezza del calcio. Lo hanno detto anche di me, ma quel soprannome che mi porto ancora addosso, Fenomeno, l’ho sempre sentito ‘largo’ quando pensavo a quanto lo era stato lui: era Pelé, il vero Fenomeno”.

Paulo Roberto Falcao ha invece ricordato l’umiltà di Pelè, che allenò da c.t. nel ’90 in un’amichevole a San Siro tra Brasile e Resto del Mondo per i 50 anni di O Rei: “Professor, se c’è una punizione posso batterla?”, così Pelè si rivolse a Falcao. “Lui mi ha chiamato professor – ha ricordato la leggenda della Roma -. Pelé venne in ritiro con noi, si allenò con la nazionale. Cercò di guidare i giocatori”.

Su Instagram non poteva infine mancare l’omaggio di Neymar, il 10 di oggi del Brasile. “Prima di Pelé, 10 era solo un numero – si legge nel post dell’attaccante del Psg -. Ho letto questa frase da qualche parte, ad un certo punto della mia vita. Ma questa frase, bellissima, è incompleta. Direi che prima di Pelé il calcio era solo uno sport. Pelé ha cambiato tutto. Ha trasformato il calcio in arte, intrattenimento. Ha dato voce ai poveri, ai neri e soprattutto ha dato visibilità al Brasile. Il calcio e il Brasile hanno alzato il loro stato grazie al Re! Se n’è andato, ma la sua magia rimarrà. Pelé è eterno!”.

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