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Addio Pelè, quando il Trap lo annullò: la storia tra leggenda e realtà

Il racconto di Trapattoni della memorabile amichevole tra Italia e Brasile del 12 maggio 1963 a San Siro: perché Pelé non toccò praticamente palla.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Di partite memorabili Pelé ne ha giocate tante. Ma ce n’è una di cui avrebbe fatto volentieri a meno, proprio contro l’Italia, nel bel mezzo degli anni 60 che pure sono stati marchiati a fuoco dalle sue prodezze. L’asso brasiliano, di cui l’intero mondo del calcio piange la scomparsa a 82 anni, fu letteralmente annullato dal giovane Trap in un’amichevole disputata dalla Selecao a San Siro. Era il 12 maggio 1963. Il giorno in cui Trapattoni non fece toccar palla a Pelé.

Pelé a Milano nel 1963 per Italia-Brasile

A quel tempo le amichevoli contavano ancora moltissimo. Soprattutto quella organizzata a Milano tra il Brasile campione del mondo in carica e l’Italia. Entrambe avevano vinto due titoli mondiali (gli azzurri nel 1934 e nel 1938, i verdeoro nel 1958 e l’anno prima, nel 1962) e il match di San Siro era una sorta di sfida delle sfide tra due super nazionali. Non lo sapeva nessuno, ma sarebbe stato un anticipo della finale mondiale del 1970 a Città del Messico, anche se le cose all’Azteca sarebbero andate in modo completamente diverso.

Trapattoni annulla O Rei: San Siro in delirio

A San Siro, infatti, dominarono gli azzurri, che s’imposero in goleada. Pelé praticamente non toccò palla, marcato a vista da Trapattoni, che proprio in quella stagione arretrò il suo raggio d’azione dal centrocampo alla difesa. Fu una marcatura asfissiante la sua, tanto che O Rei chiese addirittura la sostituzione dopo neanche mezz’ora. E l‘Italia dilagò, vincendo 3-0 con le reti nel primo tempo di Sormani e Mazzola su rigore, con Bulgarelli bravo a calare il tris nella ripresa.

Il racconto del Trap: Pelé non era al meglio

In un’intervista a Il Fatto Quotidiano, Trapattoni ha raccontato per filo e per segno cosa avvenne quel pomeriggio a Milano. Il Ct Fabbri gli ordinò: “Stai addosso a Pelé“. Missione più facile del previsto, come rivelato dallo stesso Trap:Pelé non stava in piedi, letteralmente. Sa com’è, già allora la propaganda non scherzava: Pelé in diretta valeva x milioni di lire, Pelé in tribuna la metà della metà. E così, pressati dalle locandine, i brasiliani lo mandarono in campo. Era mezzo stirato, non ricordo un fallo, fu un gioco da ragazzi. Tenne botta per 25-26 minuti, poi uscì”.

La rivincita in Milan-Santos: doppietta di O Rei

Fu allora che Trapattoni si guadagnò la fama di “mediano gentiluomo”, anche se poi avrebbe riaffrontato Pelé qualche mese dopo nella finale di Coppa Intercontinentale. Il vero Pelé, stavolta. “Tutta un’altra musica”, ricorda l’ex allenatore. “Non era più zoppo. Firmò entrambi i gol del Santos, il primo dopo aver dribblato mezzo Milan, il secondo su rigore. Sono sincero: le provai tutte, e fui molto più mediano che gentiluomo”.

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