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Addio Raffaella Carrà: il tributo di Bonucci, l'omaggio del calcio

Dal ritiro della nazionale, un ricordo personale dedicato alla più grande artista della televisione italiana e internazionale, Raffaella Carrà

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Nulla sarà più come prima. Senza Raffaella Carrà, che la televisione l’ha saputa rendere un mezzo popolare, comunicativo e empatico più di ogni altro nella storia della Rai e della tv commerciale plasmata a sua somiglianza, il senso di quella ovvia e inevitabile emancipazione dalle sovrastrutture che ingabbiavano si sarebbe consumata senza partecipazione, avrebbe celato la sua potenza chissà e chissà quanto. Quella stessa esplosione che travolge, con l’irruenza di emozioni imparagonabili, in quanti amano il calcio e lo sport e che hanno incrociato la vita della signora della tv: da Diego a Bonucci, dalla Juventus al Bologna, c’è della Carrà anche in loro.

Il ricordo di Leonardo Bonucci di Raffaella Carrà

“Il tuo sorriso e la tua energia rimarranno per sempre”, ha tenuto a ribadire su Instagram Leonardo Bonucci, che aveva regalato a Raffaella Carrà un ritratto di sé inedito, sia da un punto di vista professionale sia personale in un’intervista sui generis come quanto fatto dall’autrice e showgirl negli ultimi anni, in “A raccontare comincia tu”. Una dedica che le ha rivolto anche Alessandro Del Piero, indimenticabile numero 10 e capitano bianconero:

“Un mito irraggiungibile che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Attrice, cantante, ballerina, presentatrice con il tuo modo elegante di intrattenere il pubblico ci hai fatto divertite per anni in tv. Con te abbiamo sognato, cantato e ballato. In Italia e nel mondo. E non dimenticherò mai quella sera a “Carramba” quando mi hai insegnato il “Tuca Tuca”. Con la tua energia, la tua vivace intelligenza nel saper mettermi a mio agio nel tuo mondo. Ciao Raffaela”, ha scritto Pinturicchio.

Dal ritiro azzurro, Bonucci ha interrotto il silenzio per dedicare un ricordo a una donna che ha sostenuto di più l’emancipazione e la lotta per i diritti civili negli ultimi 50 anni alla vigilia della semifinale di Euro 2020 contro la nazionale della Spagna, Paese che forse ha amato Raffaella come e più dell’Italia.

Come l’Argentina, d’altronde che a Raffaella Carrà ha tributato onori e premi e ancora amore puro, perché la sua qualità umana trascendeva e in lei si riconosceva il medesimo talento, e per le persone e per i loro storie, che il popolo sapeva alloggiasse in Diego, un uomo e un calciatore che mai sarà come nessun altro.

Il legame con Diego Armando Maradona di Raffaella

Raffaella Carrà era legata a Diego Armando Maradona da ammirazione, stima e affetto, anche. Un legame costruito sul rispetto reciproco: le follie per lei, la notte in prigione divenuta una costante delle loro conversazioni e dell’aneddotica della vita del Pibe de oro. Nel 1998 Maradona con sua moglie, Claudia Villafane, fu ospite di Raffaella a “Carramba che fortuna”: erano sette anni che il campione non tornava in Italia. Palleggi con i compagni del Napoli, con Raffa, con balli e una certa allegria pur nella consapevole e reciproca malinconia dettata da quanto stesse vivendo il campione.

Juventus e e Bologna per Raffaella Carrà

A Raffaella Carrà, la Juventus ha reso un omaggio alquanto scarno, decisamente essenziale: “Ciao Raffaella”. Mentre la sua Bologna, da cui partì giovanissima per approdare a Roma e studiare prima danza all’Accademia e poi recitazione al Centro Sperimentale di cinematografia, le ha riservato un ricordo sentito a una romagnola che ha fatto della sua risata un tratto riconoscibile: “Addio Raffaella, artista meravigliosa. Partendo da Bologna hai conquistato il mondo grazie al tuo talento e alla tua straordinaria professionalità. Ci mancherai”

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