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Juve, Agnelli non si arrende: ecco il risarcimento che ha chiesto al Tar, lo scenario

Caso Plusvalenze, Andrea Agnelli all'attacco della giustizia sportiva: il ricorso al TAR, il risarcimento e la strategia

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Andrea Agnelli prosegue la sua battaglia legale contro la giustizia sportiva e la Federcalcio. L’ex presidente della Juventus è stato l’unico a non patteggiare per il caso plusvalenze e andrà avanti anche per quanto concerne il secondo filone dell’inchiesta, relativo alla famigerata manovra stipendi. Ieri la prima udienza davanti al TAR, riflettori puntati sul risarcimento della squalifica richiesto dai legali di Agnelli alla FIGC.

Plusvalenze Juve, il risarcimento richiesto da Agnelli al TAR

Nel corso dell’udienza andata in scena ieri, martedì 12 luglio, dinanzi al TAR, i legali di Andrea Agnelli hanno chiesto un importante risarcimento per la squalifica inflitta all’ex numero uno della Juventus, punito con 24 mesi di inibizione per il caso plusvalenze e con altri 16 per la manovra stipendi. Si tratta di circa 700.000€ come compenso annuale da presidente del club bianconero e di “35.400 euro relativi all’assegnazione di un’autovettura aziendale e di una vettura con autista”, si legge.

Del resto, l’impossibilità di svolgere il ruolo di presidente della Juve comporta un danno economico complessivo pari a 1.470.800€, secondo la documentazione presentata dagli avvocati di Agnelli in sede di giustizia ordinaria. In prima battuta, il pool di legali aveva pensato di richiedere la sospensione dell’inibizione a 24 mesi e una cauzione da parte della FIGC, per poi fare dietrofront rispetto a questa strategia. Tra l’altro, la Federcalcio si era già costituita contro tale sospensiva.

Ricorso Agnelli: cosa accade ora con plusvalenze e stipendi

Rinviato il giudizio del TAR, per via della rinuncia al giudizio cautelare da parte dei legali di Andrea Agnelli, gli scenari futuri sono in continua evoluzione. Il caso plusvalenze ha ormai superato i gradi di giustizia sportiva, che hanno recentemente confermato i 24 mesi di inibizione inflitti all’ex presidente della Juve, mentre per la manovra stipendi è ancora possibile ricorrere in Corte d’Appello Federale ed, eventualmente, presso il Collegio di Garanzia del CONI.

Attesa, dunque, la sentenza del TAR. Qualora Agnelli dovesse “perdere” anche in questa sede, è già pronto il ricorso al Consiglio di Stato, a conferma di quanto si voglia arrivare fino in fondo e centrare l’obiettivo, anche al di fuori dell’ambito sportivo.

Nessun accordo tra Agnelli e FIGC

Nel corso delle ultime ore era persino filtrata un’indiscrezione relativa ad un possibile accordo tra Andrea Agnelli, Federcalcio e CONI, per andare a discutere della vicenda direttamente nel merito, con particolare riferimento ad una rapida valutazione della compatibilità dell’ordinamento di giustizia sportiva italiana con la normativa Ue, come riporta il Corriere.it. Il tutto, però, è stato smentito con fermezza proprio dai vertici della Federcalcio.

Entro venerdì 14 luglio, intanto, la Juventus aspetta di capire se parteciperà o meno alla prossima Conference League, con la UEFA che potrebbe bocciare i bianconeri ed escluderli per un anno dalle competizioni europee. Tale soluzione non sembra dispiacere alla società di Torino, che vuole salvaguardare a tutti i costi un’eventuale qualificazione alla Champions League 2024-25.

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