L’ex presidente della Juve non si arrende. Sul filo di lana, proprio ai titoli di coda dell’ultimo giorno utile, Andrea Agnelli ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del Collegio di Garanzia presso il Coni che lo ha squalificato per due anni per la vicenda plusvalenze. Lo riporta l’Ansa, immediatamente ripresa da diversi organi di stampa. Agnelli, dunque, ha deciso di proseguire la sua battaglia seguendo l’iter della giustizia amministrativa.
- Juve, la mossa di Agnelli: ricorso al Tar contro la squalifica
- L'altra decisione a sorpresa: nessun patteggiamento con la Figc
- La nuova vita di Agnelli: ad Amsterdam con l'ossessione Superlega
- Trionfi, successi e scandali: i 12 anni di Agnelli al timone della Juve
- Amore e plusvalenze: gli affari di famiglia (e quelli del cuore)
Juve, la mossa di Agnelli: ricorso al Tar contro la squalifica
Proprio oggi, lunedì 19 giugno, scadevano i termini per presentare appello al tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la squalifica comminata lo scorso aprile. Ventiquattro mesi di inibizione per Agnelli, presidente della Juve fino allo scorso novembre, quando ha presentato le dimissioni insieme all’intero cda, per la vicenda plusvalenze. Si trattava dello stesso filone che aveva portato alla penalizzazione di dieci punti in classifica per la Juventus. Una decurtazione costata, a conti fatti, la qualificazione in Champions alla società bianconera a vantaggio del Milan.
L’altra decisione a sorpresa: nessun patteggiamento con la Figc
Agnelli ha deciso di percorrere in solitaria, dunque, la strada del muro contro muro contro le istituzioni sportive. Nella sua battaglia l’ex numero uno bianconero sarà assistito dall’avvocato Vittorio Angiolini. Agnelli, tra l’altro, aveva deciso di non patteggiare col procuratore Chiné anche in relazione alle accuse che avrebbero dovuto portare al maxi processo Juve, a inizio giugno, poi evitato grazie all’accordo tra Juventus e Figc. L’ex presidente bianconero è convinto di aver operato nel giusto e non ha voluto riconoscere in quella sede, neppure implicitamente, la sua colpevolezza.
La nuova vita di Agnelli: ad Amsterdam con l’ossessione Superlega
Trionfi, successi e scandali: i 12 anni di Agnelli al timone della Juve
Amore e plusvalenze: gli affari di famiglia (e quelli del cuore)
La squalifica di due anni per il caso plusvalenze – inflitta dalla Corte Federale nella sentenza del 20 gennaio e confermata lo scorso 20 aprile dal Collegio di Garanzia – ha di fatto archiviato un capitolo professionale della carriera del bianconero, la cui parentesi nel mondo del calcio sembra conclusa. Anche il capitolo relativo alla Superlega, di cui è stato uno dei fautori principali, è di fatto tramontato con la recente presa di posizione del club, il cui nuovo corso coincide anche con la rinuncia alla competizione tanto agognata dall’ex presidente. Tutt’altro che interrotta, invece, la sua esperienza con altri rami delle aziende di famiglia: Agnelli contnua a essere azionista di Exor, Stellantis e della holding di investimento Lamse. Solo gioie nella sfera privata: recentissimo il matrimonio, in sordina, con Deniz Akalin.