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Alcaraz, la serie Netflix si trasforma in un boomerang: il duro attacco di Bautista e le differenze con Sinner

Il volto “immaturo” di Alcaraz diventa argomento di discussione anche a Madrid con le parole molto dure del connazionale Bautista

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un documentario che doveva essere l’esaltazione della giovane e già brillante carriera di Carlos Alcaraz sta invece rischiando di trasformarsi in un clamoroso boomerang. L’immagine dello spagnolo che viene fuori dalla serie Netflix non è piaciuta a tutti, sta provocando critiche anche in Spagna e mette in evidenza una grande distanza nell’approccio al tennis tra Carlitos e il suo grande avversario Jannik Sinner.

Alcaraz: il documentario della discordia

Il documentario reso disponibile da Netflix e che racconta la vita anche personale di Carlos Alcaraz è diventato un “must watch” per gli appassionati di tennis ma non solo. Lo spagnolo ha ammesso candidamente che a volto il tennis è quasi una specie di gabbia per lui, ma allo stesso tempo le telecamere che hanno fatto breccia nella sua vita privata hanno messo in luce anche l’aspetto ancora immaturo di un ragazzo che compirà 22 anni soltanto il prossimo 5 maggio. Ma le critiche che sono arrivate negli ultimi giorni risultano anche eccessivamente severe per un tennista che ha già conquistato 4 Slam e 6 Masters 1000.

L’attacco di Bautista

Alcune parti del documentario presente sulla piattaforma Netflix sono diventate argomento di discussione nel mondo del tennis. E a Madrid arriva anche il commento molto duro del connazionale Roberto Bautista Agut: “Il tennis ad altissimo livello richiede grande impegno. Non credo che Carlos riuscirà a vincere i tornei dello slam se va a dormire alle 7 del mattino. Credo che il tennis sia uno sport che esige molto, lui è ancora molto giovane però se vuole avere la carriera dei Big 3 deve giocare 15 anni a grande livello. Lo considero un grande giocatore e una persona intelligente e forse poco a poco si renderà conto di quello che serve per giocare a quelli livelli e sicuramente riuscirà a farlo”.

Il dualismo con Sinner

Il tennis è uno sport individuale ma spesso la grandezza di un atleta viene anche misurata agli avversari che ha dovuto fronteggiare nel corso della sua carriera. E’ il caso dei Big 3 con Federer, Nadal e Djokovic che sono stati grandi anche per la competizione che hanno creato tra di loro. E potrebbe essere anche il caso di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner che sono considerati da tutti come i due volti nuovi del tennis mondiale e destinati a rivaleggiare per anni in testa alla classifica.

Una rivalità che vive anche delle grandi differenze tra i due: con lo spagnolo tutto estro e genialità da una parte e l’altoatesino che è riuscito a costruire la sua scalata al ranking ATP un passo alla volta e mostrando quanto lavoro e sacrificio siano componenti fondamentali al pari del talento.

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