Il documentario su Carlos Alcaraz uscita su Netflix – Carlos Alcaraz: My Way – continua a far discutere, non solo per le affermazioni di Juan Carlos Ferrero sul proprio pupillo, ma anche per le dure parole del fenomeno spagnolo, che in un passaggio ha affermato di sentirsi “schiavo del tennis”.
Parole forti, che ovviamente hanno acceso un dibattito, nel quale è entrato anche Novak Djokovic, che in conferenza stampa al Masters 1000 di Madrid ha ammesso di comprendere le difficoltà di Alcaraz, lanciando anche una frecciatina all’ATP riguardo il fittissimo calendario.
- Alcaraz schiavo del tennis e quella differenza con Sinner
- Djokovic: “Capisco Alcaraz”
- Djokovic lancia una frecciatina all’ATP
Alcaraz schiavo del tennis e quella differenza con Sinner
“Mi sento schiavo del tennis”. Affermazione forte quella fatta da Carlos Alcaraz durante il documentario Netflix incentrata su di lui, ma che da un certo punto di vista non sorprende nemmeno più di tanto. Già le parole del suo allenatore Juan Carlos Ferrero sempre all’interno del documentario avevano evidenziato come per il classe 2003 fosse complicato dedicare totalmente anima e corpo al tennis, tanto da far sorgere nel coach il dubbio che possa diventare il migliore.
E forse proprio lì sta la differenza con Jannik Sinner, che dal punto di vista del talento è stato certamente meno baciato dalla fortuna rispetto allo spagnolo, ma che, contrariamente ad Alcaraz, ha quasi sempre – d’altronde bisognerà anche concedere un po’ di svago a questo ragazzo che ci ha regalato tutte queste emozioni negli ultimi anni – avuto in testa solo il tennis.
Alcaraz infatti non ha mai nascosto di voler approfondire anche altri aspetti della vita al di fuori del tennis, svagandosi con amici, divertendosi a esibizioni e prestandosi anche a progetti come quello di Netflix, ritrovandosi spesso poi costretto a disputare vari tornei in serie per recuperare in classifica, col rischio di infortunarsi o banalmente di incappare in sorprendenti eliminazioni nei primi turni che fanno il gioco opposto a quello sperato da Carlitos.
Djokovic: “Capisco Alcaraz”
Durante la conferenza stampa alla vigilia del suo esordio al Masters 1000 di Madrid contro Matteo Arnaldi, Novak Djokovic è tornato proprio sull’allarme lanciato da Alcaraz, ammettendo di capire perfettamente ciò a cui si riferisce lo spagnolo: “Capisco che sia una parola forte, ma comprendo cosa intende. Il tennis è uno sport individuale e richiede il 100% delle tue energie fisiche, mentali ed emotive. È molto più che colpire una palla. Ti porta via anni della tua vita, ma alla fine è una tua scelta. Sappiamo che ci sono persone in situazioni molto più dure, quindi non voglio sembrare arrogante”.
Djokovic lancia una frecciatina all’ATP
Djokovic ha poi sfruttato le parole di Alcaraz per lanciare l’ennesima frecciatina all’ATP riguardo il fittissimo calendario, già oggetto di polemiche da tempo e uno dei punti portanti della causa avviata dalla PTPA: “Siamo fortunati a fare ciò che amiamo. Certo, non è facile. Una delle difficoltà maggiori è la durata della stagione, la più lunga di tutti gli sport globali: inizia a gennaio e finisce quasi a dicembre. E con i Masters 1000 che durano due settimane, ormai abbiamo quasi 12 Slam all’anno. Quindi sì, può essere stancante e logorante. Ma ci sono anche tante gratificazioni. È giusto riconoscere entrambe le facce. Capisco quello che ha detto Carlos, anche se forse ha scelto un termine un po’ duro”.