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Alex Zanardi: le condizioni a 11 mesi dall'incidente in handbike

Il lungo percorso ri riabilitazione del campione paralimpico e pilota Alex Zanardi, dopo il terribile impatto avvenuto il 19 giugno 2020, contro un camion

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Il 19 giugno 2020 è nato, per la terza volta, Alex Zanardi: l’uomo che non si arrende, il pilota sopravvissuto a uno degli incidenti in gara più devastanti della storia dell’automobilismo, il campione che ha vissuto secondo la regola dei 5 secondi e si è fatto egli stesso regola e fonte di ispirazione. Quell’incidente che ha interrotto un progetto semplice ed eccezionale, con sua moglie Daniela – che gli è rimasta sempre accanto, come il figlio Niccolò – e che quella mattina aveva segnato un momento inclusivo, potente. Come le parole di Zanardi. Il 26 maggio 2021, a quasi un anno da quel drammatico incidente, Zanardi sta lievemente migliorando. A Siena, intanto, si è celebrata un’udienza fondamentale dell’inchiesta per accertare la reale dinamica dell’urto.

La nuova edizione di Obiettivo tricolore

Dal 4 al 26 luglio si correrà Obiettivo Tricolore, la staffetta voluta e promossa da Alex dopo il primo lockdown e nel corso della quale ha subito il noto incidente in handbike. La nuova edizione attraverserà l’Italia e sarà una nuova occasione di aggregazione e sensibilizzazione sullo sport paralimpico. “È qualcosa di straordinario la capacità con cui questa staffetta rappresenta la sintesi del movimento paralimpico”, ha detto Luca Pancalli, il presidente del Cip recentemente rieletto, facendo riferimento anche al docufilm che racconta questo tour, che avrà tanti testimonial, da Giusy Versace a Simone Moro, da Davide Cassani a Stefano Baldini.

La decisione del gip sull’incidente di Zanardi

Parallelamente agli aggiornamenti saltuari e nel rispetto della volontà della famiglia, dicevamo, procede l’inchiesta giudiziaria seguita al drammatico incidente in handbike, in cui Alex Zanardi è rimasto gravemente ferito quel 19 giugno 2020.

Il gip di Siena, secondo quanto riferisce l’agenzia ANSA, si è riservato la decisione in merito all’inchiesta sull’incidente nel quale è rimasto gravemente ferito l’ex pilota. La procura ha chiesto di archiviare la posizione dell’unico indagato per lesioni colpose, il conducente del camion contro cui andò a scontrarsi Zanardi mentre percorreva con la sua handbike la strada statale 146 a Pienza. La famiglia dell’ex pilota si è invece opposta all’archiviazione e ha chiesto nuovi accertamenti tecnici sulla dinamica dell’incidente. In tribunale per l’udienza del 26 maggio era presente la moglie di Alex Zanardi, Daniela. Assente invece il camionista.

Massimiliano Arcioni è l’avvocato di Marco Ciacci, l’autista del camion.

“E’ dispiaciuto ma consapevole di aver fatto quel che ha potuto per cercare di evitare l’impatto. E come c’è la famiglia Zanardi che soffre da una parte, ce n’è anche una dall’altra che, seppur in misura diversa, soffre per le accuse che sono mosse al proprio caro”, ha detto a mowmag.com, ribadendo che: “a volte si rifiuta l’idea che possa essersi trattato di un banale evento tragico. Capisco il voler provare a cercare una risposta diversa, ma andrebbe presa in considerazione l’ipotesi della tragica fatalità”.

Le dichiarazioni del consulente del camionista sull’inchiesta Zanardi

Tornando all’inchiesta, l’edizione del 4 maggio 2021 de La Nazione riporta le dichiarazioni del consulente del camionista, l’ingegner Mattia Strangi che si è occupato anche del caso Hayden. Il perito ha definito “corretta la decisione del pubblico ministero che si allinea con quanto, sin dall’inizio, avevamo sostenuto. Purtroppo è un tragico evento a si tratta di un incidente che, come tale, non sempre prevede una colpa da parte dell’indagato”.

“Ribadisco quanto scritto già nella relazione che l’eventuale quanto modesta invasione di corsia da parte del camionista non ha un nesso casuale con la perdita di controllo della handbike da parte di Zanardi. Aspettiamo dunque con fiducia i tempi della giustizia”.

L’incidente a Rozzano di Gioacchino Fittipaldi, atleta di Zanardi

Zanardi che, oggi, sostiene a distanza, in un incrocio di avvenimenti tragico e assurdo il suo atleta Gioacchino Fittipaldi, vittima a sua volta di un incidente in handbike avvenuto a Rozzano. Anche questo ragazzo, appena 27 anni, è stato travolto da un camion e versa in condizioni molto gravi. E’ una certezza dell’handbike e, come Alex, ha acceso il team Obiettivo3 di lotta, speranza e determinazione.

Quelle sensazioni che nel documentario che stava preparando Zanardi, con il supporto immancabile di sua moglie Daniela, ha espresso nelle parole che sono state rese note, a mesi di distanza e nel pieno del suo recupero sancito dal trasferimento nell’ospedale di Vicenza. “Questo è il giorno più bello della mia vita”, la frase del campione paralimpico ne “La grande staffetta” presentato in anteprima al Coni, alla presenza del neo presidente Giovanni Malagò.

Alex Zanardi trasferito all’Ospedale di Vicenza: si riaccende la speranza

Dopo quanto emerso, relativamente allo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria scaturita dal terribile incidente subito da Alex Zanardi in prossimità di Pienza, un significativo e importante segnale di speranza riaccende l’insieme di emozioni sul campione paralimpico e pilota. Zanardi, secondo quanto rivelato da Il Giornale di Vicenza, è stato trasferito – nella massima discrezione – nella sezione gravi cerebrolesi del reparto di riabilitazione diretto dal dottor Giannettore Bertagnoni dell’Ospedale San Bortolo.

Si trova in una camera singola, sotto strettissimo controllo e circondato da una rete di protezione accentuata secondo la volontà della famiglia, la moglie Daniela e il figlio Niccolò in primis, per tutelarne la privacy e favorire il migliore sviluppo delle terapie, in quello che si preannuncia un percorso di recupero fisico e cognitivo che va in continuità e che richiederà estrema attenzione. A Repubblica Niccolò ha spiegato in che condizioni versa suo padre:

“Passi avanti, passi indietro”, ha affermato in merito a quei miglioramenti. “Papà è cosciente già da un po’ di tempo… ormai da alcuni mesi. Piano piano le sue condizioni stanno migliorando. Sono piccoli passi. Ma lo sappiamo che è un percorso lungo, ci vorrà molto tempo. Nessuno sa dirci cosa potrà tornare a fare”, la descrizione fatta dal figlio del pilota nelle dichiarazioni rilasciate e diffuse il 27 aprile scorso.

La staffetta promossa da Obiettivo 3 e l’impatto fatale per Zanardi

Alex è stato ricoverato a Padova fino ai primi di aprile, vicino ai suoi cari che mantengono stretto riserbo sui suoi progressi, lenti ma presenti. In quella giornata di 10 mesi fa, che sarebbe dovuta essere di festa dopo il primo lockdown, Zanardi era sulla sua handbike per gareggiare e attraversare l’Italia con un progetto nel cuore e nelle ruote.

L’incidente in handbike di Alex Zanardi il 19 giugno 2020

Il campione paralimpico si trovava a San Quirico d’Orcia (in Toscana), durante una delle tappe della staffetta, quando perso il controllo della sua handbike in una curva urtò violentemente contro la pedalina del camion che procedeva in direzione opposta sulla statale, che non era chiusa al traffico se non nella direzione della staffetta. Il pilota e campione paralimpico fu soccorso nell’immediato dalla moglie Daniela e trasferito al nosocomio di Siena “Le Scotte” in elisoccorso. Aveva le ossa del cranio e del viso frantumate, letteralmente. Ma ha superato anche questo.

Il trasferimento a Milano, al San Raffaele: Zanardi di nuovo operato

A Siena, Zanardi è stato ripetutamente operato e una volta stabilizzato venne deciso il trasferimento in Lombardia, nella clinica specializzata nella riabilitazione Villa Beretta, in provincia di Lecco. Alex lì rimase pochissimo, a causa di un importante peggioramento: portato al San Raffaele di Milano, è rimasto nel reparto di terapia intensiva a lungo ed è stato nuovamente e ripetutamente sottoposto a intervento. Un lungo percorso chirurgico, il suo, determinato dal gravissimo trauma cranico subito e dovuto all’impatto con la pedalina del camion al quale si è aggiunto il parallelo percorso alla ricostruzione facciale.

Zanardi: il ruolo della moglie Daniela e del figlio

Per volere della famiglia, Zanardi è stato trasferito, in sicurezza, all’ospedale di Padova il 21 novembre scorso, dove è assistito nel lungo percorso di riabilitazione fisica e cognitiva. La famiglia ha scelto la via della riservatezza e della discrezione fin da principio e anche oggi, che sembra meno drammatica la situazione che riguarda il campione paralimpico, le dichiarazioni risultano esigue, minime. A La Stampa, Daniela ha aggiunto molto poco, rispetto a quanto già noto. Ha preferito spiegare:

“Mi cercano in tanti per sapere come sta Alex”, ha detto nei giorni seguiti alle parole della dottoressa Federica Alemanno, che ha rivelato come l’ex pilota abbia ricominciato a comunicare con la famiglia.

A tale proposito, Daniela ha tenuto a chiarire che cosa si intenda per parlare:

“Lui fa delle cose, ma non sempre. Ci sono stati dei momenti in cui quelle cose effettivamente venivano fatte. Ci sono stati dei passi avanti, e ci sono stati dei passi indietro. Il suo è un percorso molto lungo”.

Zanardi: l’iter giudiziario per arrivare alla verità sull’incidente

Altrettanto lungo è l’iter giudiziario, scattato inevitabilmente dopo il grave incidente e che vede quale indagato l’autista del camion contro cui si è scontrato Zanardi e che sta portando a una progressiva ricostruzione dei fatti e che vedrà nell’udienza del 26 maggio un passaggio fondamentale.

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