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Allegri o Giuntoli? Sarri si schiera: "Alla Juve non basta vincere la Coppa Italia, Cristiano l'uomo giusto"

Il giudizio del Comandante sul burrascoso epilogo del rapporto tra la Juventus e Allegri e sul diverbio con Giuntoli, quindi le rivelazioni su Bologna, Fiorentina e Napoli.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ufficialmente non si schiera. In realtà, lo fa. Sia pur non esplicitamente. Maurizio Sarri dice la sua sul clamoroso epilogo del rapporto tra Massimiliano Allegri e la Juventus. Lo fa durante la presentazione del torneo in memoria di Niccolò Galli, a Firenze. Anche lui, in fondo, è stato silurato dalla Vecchia Signora. Addirittura dopo uno Scudetto, mentre Allegri “solo” dopo una Coppa Italia. Se non altro, Sarri se n’è andato senza sbattere la porta e senza troppe sceneggiate. Anche se è evidente come pure lui, a un certo punto, sia stato messo alla porta. Al suo posto sarebbe arrivato Andrea Pirlo, poi proprio Massimiliano Allegri.

Sarri, il giudizio sul diverbio tra Allegri e Giuntoli

Interpellato sulla situazione, Sarri ha dato una risposta apparentemente di maniera: “Da fuori è difficile farsi un’opinione. Per dire quello che è successo serve essere dentro, viverlo, se no è semplice dire che ha sbagliato uno oppure un altro”. Quindi la frecciata: “Se la Coppa Italia basta per salvare la stagione? Non so, quando il motto di una società è ‘vincere è l’unica cosa che conta’, forse non basta“. Parole al miele invece per il football director bianconero: Cristiano è la persona giusta, bello tosto, cattivo, competente, determinato. È un ds che porterò sempre nel cuore, abbiamo fatto un ciclo di tre anni a Napoli andando d’accordo e togliendoci grosse soddisfazioni. Ho grande stima di lui”.

Sarri al Bologna? “Richieste solo da Premier e Liga”

Intanto Sarri al momento è alla ricerca di una squadra. Dopo il divorzio dalla Lazio la squadra biancoceleste ha ripreso a correre sotto la guida di Igor Tudor e anche il tecnico nato a Napoli vorrebbe farlo presto. Già, ma dove? “Sono disponibile a tutti i progetti che mi intrigano“, fa sapere strizzando l’occhio al Bologna. Da dove però – assicura – non l’hanno chiamato. “Per adesso le uniche quattro società che mi hanno cercato direttamente in questi mesi sono straniere, in particolare di Premier e della Liga. Dipende dalle opportunità che si verranno a creare e se verrà fuori qualcosa che mi ‘arrapa’ (dice proprio così, ndr) per un programma di medio-lungo termine”.

Fiorentina e Napoli, le squadre del cuore del Comandante

Per Sarri anche due battute sulle “squadre del cuore”, Fiorentina e Napoli. Quella di finire sulla panchina viola, per il momento è soltanto una speranza: “Qualche anno fa mi hanno cercato, ma mai in queste ultime sessioni. L’unico modo per andare a lavorare a Firenze sarebbe andare al Viola Park, suonare e vedere se qualcuno apre. Io sono disponibile a tutti i progetti che mi intrigano e non ho preclusione verso nessuno. Non cerco la Champions o altro”. Infine sugli azzurri: “Sono dispiaciuto. In azzurro ho vissuto tre anni incredibili ed ero felice lo scorso anno per il Napoli anche se ho provato un pizzico di incazzatura perché lo scudetto non è arrivato durante il mo ciclo”.

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