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America's Cup, Ineos si ritira: non c'è l'accordo con Athena Racing di Ben Ainslie per presentare due equipaggi

Ineoa Britannia non prenderà parte alla 38esima edizione dell'America's Cup: dopo la rottura con Ainslie, il mancato accordo con Athena Racing ha fatto perdere tempo e Ratcliffe ha desistito

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Che fosse un combattente, tutti lo sapevano bene: Ben Ainslie ha vinto il braccio di ferro con Jim Ratcliffe, facoltoso e potentissimo capo di Ineos, che ha appena annunciato che non prenderà parte all’edizione numero 38 dell’America’s Cup, in programma tra due anni in una sede ancora da stabilire (Valencia in pole, ma Napoli e Atene restano alla finestra). Tutto questo perché non è stato trovato un accordo con Athena Racing, il consorzio creato da Ainslie e al quale Ineos si era legato nel corso delle ultime due campagne di Coppa America, che di fatto è il Challenge of Record (cioè sfidante ufficiale) dei neozelandesi, detentori del trofeo.

Ineos si arrende: “Perso troppo tempo, giusto fermarsi”

La storia ha radici lontane, ma di cui tutti sono a conoscenza: tra Ainslie e Ratcliffe era calato il gelo dopo la fine della campagna di America’s Cup dello scorso ottobre, con la conseguente rottura anche sul fronte commerciale. Ineos così aveva deciso di licenziare lo skipper che aveva riportato un’imbarcazione britannica a giocarsi la vecchia brocca, il quale però dal canto suo aveva fatto notare che l’accordo come sfidante ufficiale per la 38esima edizione fosse stato stipulato dal suo consorzio Athena Racing, e che pertanto l’unica soluzione per Ineos di restare ancora in corsa sarebbe stata quella di provvedere a creare un altro equipaggio.

I tempi però non hanno giocato al proposito di Ratcliffe: “La decisione di non prendere parte alla prossima edizione dell’America’s Cup è stata presa dopo una lunga trattativa con Athena Racing”, hanno spiegato da Ineos con una nota. “L’accordo raggiunto avrebbe consentito a entrambe le parti di competere, ma dipendeva da una rapida soluzione. Ineos Britannia ha concordato i termini sostanziali molto rapidamente, Athena non è riuscita a portare l’accordo a una conclusione tempestiva. Ineos Britannia è del parere che questo ritardo di 6 mesi abbia minato la capacità di preparare la prossima coppa, e quindi, con riluttanza, ha ritirato la sua intenzione di partecipare”.

Ratcliffe amareggiato: “Avevamo una grande opportunità”

La colpa di quanto accaduto, insomma, viene riversata tutta su Ainslie. Che è già da tempo alla ricerca di nuovi partner per preparare la nuova sfida a Emirates Team New Zealand, anche se le incognite dopo la rottura con il gigante Ineos non sono poche.

Jim Ratcliffe dal canto suo ha spiegato che “questa è stata una decisione molto difficile da prendere. Siamo stati lo sfidante britannico di maggiore successo dei tempi moderni, con una barca eccezionalmente veloce, grazie anche al contributo molto efficace degli ingegneri di Mercedes F1. Sapevano di avere grandi possibilità per la prossima edizione, ma sfortunatamente l’opportunità è svanita”.

Luna Rossa dovrà dunque competere con un rivale in meno, ma i dubbi restano sulla capacità di Ainslie di poter convogliare nuovi investitori. E anche in Nuova Zelanda non stanno tanto tranquilli: Athena Racing rimane lo sfidante ufficiale, ma i dubbi sulla reale consistenza economica del progetto non garantiscono ad oggi una visione comune d’insieme. E intanto il tempo scorre veloce: il rischio di posticipare l’edizione 38 oltre il 2027 non è così peregrino.

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