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America’s Cup, lo strano caso del guasto su Luna Rossa: a causarlo un software voluto da... Team New Zealand

Luna Rossa è stata fermata sul più bello durante la Louis Vuitton Cup da un softwere sviluppato da un'azienda voluta da Team New Zeland

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il risveglio non è stato dei più dolci. Perché Luna Rossa fino a 48 ore fa sembrava davvero la squadra da battere, in tutti i sensi: imbattuta nella Louis Vuitton Cup, lanciatissima verso la sfida al defender Emirates Team New Zealand, pronta a giocarsi un gustosa rivincita nelle acque di Barcellona dopo la sconfitta nella finale della precedente edizione dell’America’s Cup. Invece l’ultima giornata di regate della prima fase della LVC ha rimescolato tutte le carte: prima il guasto elettrico che ha impedito all’imbarcazione italiana di prendere parte alla regata contro Alinghi, poi la sconfitta nello spareggio per il primo posto contro Ineos Britannia, che s’è presa così il privilegio di potersi scegliere la sfidante nella semifinale della competizione che assegnerà il posto di sfidante per l’America’s Cup di ottobre (sfide in programma tra sabato 14 e giovedì 19 settembre).

Il reclamo respinto: “Nessuna regola è stata infranta”

Ad alimentare i malumori in casa Prada Pirelli è stato però soprattutto un particolare: il guasto che ha impedito all’imbarcazione italiana di prendere parte alla regata contro Alinghi (riferito al meccanismo che muove il braccio attaccato al foil) sarebbe riconducibile a un componente fornito da una società che li produce per tutte le imbarcazioni presenti nella competizione. Questa società, denominata America’s Cup Event (ACE), è stata proposta direttamente da Team New Zealand, cioè dal defender della coppa, che di fatto tiene il controllo sulla realizzazione e la fornitura di alcuni componenti montati sulle imbarcazioni.

Proprio per questo motivo Luna Rossa si è sentita quasi in dovere di avanzare un reclamo dopo essersi vista impedire di scendere in acqua contro Alinghi: di fatto l’errore del software prodotto dall’azienda neozelandese ha finito per rendere ingovernabile la guida della barca italiana, che pure s’è ritrovata suo malgrado “vittima” di un qualcosa che nulla ha a che vedere con errori o difetti imputabili a se stessa. Il reclamo è stato respinto, poiché a detta della commissione giudicante “un reclamo o una protesta debbono consistere nell’aver infranto una regola. In questo caso, però, nessun regolamento è stato infranto, quindi la giuria non può procedere in alcun modo a soddisfare la richiesta”.

Luna Rossa attende di sapere chi affronterà in semifinale

Luna Rossa è stata la prima imbarcazione a dover fare i conti con il problema al software FCS, e la speranza è che il precedente resti tale. Soltanto nella giornata di venerdì Max Sirena e i suoi ragazzi conosceranno il nome dell’avversaria in semifinale: salvo sorprese saranno gli americani di American Magic, già superati due volte nel corso del round robin, con Ineos Britannia che dovrebbe scegliere Alinghi come avversaria.

Ma la strana formula della competizione potrebbe dar adito anche a sorprese: magari i britannici, convinti che Luna Rossa sia la barca più pericolosa (ma anche quella al momento maggiormente in difficoltà), potrebbero decidere di sfidare proprio l’imbarcazione guidata da Spithill e Bruni per approfittare di un momentaneo calo di prestazioni ed estrometterla dalla corsa al posto da sfidante dell’America’s Cup. Le semifinali si disputeranno al meglio delle 9 regate, dove ad assicurarsi il passaggio alla finale ne servirà vincere almeno 5. La finale sarà invece al meglio delle 13 regate, con la formula che premierà quella che arriverà per prima a conquistarne 7.

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