Champions League, campionati e tanti trofei: il nome di Ancelotti è spesso associato a qualche titolo. Nelle ultime ore però l’allenatore del Real Madrid, promesso sposo della nazionale brasiliana, è finito al centro dei quotidiani spagnoli per questioni finanziarie. Come riportato da El Mundo, il magistrato María Inmaculada Lova avrebbe da poco concluso le indagini e lo riterrebbe responsabile di una frode ai danni dell’erario corrispondente al 2014 per un importo di 386.361 euro. Caso che va ad aggiungersi anche alla denuncia degli azionisti del Valencia al tecnico dei Blancos per le sue parole dopo gli episodi razzisti contro Vinicius al Mestalla.
- Il Valencia denuncia Ancelotti per il caso Vinicius
- Ancelotti, l'accusa dell'Agenzia delle Entrate
- Il Brasile e le polemiche di Lula
Il Valencia denuncia Ancelotti per il caso Vinicius
Il tribunale locale ha ammesso nelle scorse ore la denuncia per ingiuria presentata dai piccoli azionisti del Valencia nei confronti di Ancelotti. Ma facciamo un passo indietro e ritorniamo alla partita del Mestalla. Cosa era successo? La gara è stata macchiata dagli episodi razzisti contro Vinicius. Tutti al termine della gara hanno preso posizione contro i deplorevoli cori e anche l’allenatore italiano ha difeso il proprio giocatore in conferenza stampa, affermando che “tutto lo stadio ha gridato scimmia” nei confronti del brasiliano.
Parole che hanno provocato l’indignazione di tutti gli altri tifosi presenti, che però non hanno partecipato agli ululati discriminatori. Le scuse del tecnico del Real Madrid non sono bastate. Secondo l’Apavcf si tratta di accuse false e dirette in maniera intenzionale con relativo grande danno d’immagine.
Ancelotti, l’accusa dell’Agenzia delle Entrate
A complicare le ultime ore di Ancelotti sono anche dei problemi finanziari. “L’Agenzia delle Entrate ritiene di aver subito un danno vicino ai 400.000 euro” – questo è quanto si legge sempre tra le righe del giornale di Madrid per l’accusa di una frode ai danni dell’erario.
Il giudice ha chiarito però che lo stesso Ancelotti avrebbe riconosciuto i fatti e si sarebbe dichiarato colpevole del primo illecito. Nella deposizione in aula avrebbe infatti collegato l’accaduto a “consigli sbagliati” da parte dei suoi consulenti. Il processo dovrebbe concludersi con un accordo: pena detentiva che non implica l’ottemperanza, pagamento della quota frodata e la relativa sanzione.
Il Brasile e le polemiche di Lula
A completare il quadro delle polemiche ci ha pensato Lula. Dopo la conferma di Ancelotti come prossimo commissario tecnico dei verdeoro, il presidente brasiliano ha espresso il proprio malcontento: “Ancelotti mi piace, ma non è mai stato l’allenatore dell’Italia: perché non risolve il problema della sua nazionale, che non ha partecipato agli ultimi Mondiali?”. Come sempre dovra rispondere come è abituato a fare, sul campo e portando risultati.