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Il ritorno in panchina di Andrea Pirlo: le condizioni per la serie A

Poco interessato a ruoli diversi da quello dell'allenatore, Andrea Pirlo sarebbe stato contattato dallo Spezia. Ma il ritorno del Maestro non è scontato

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

La risonanza dell’indiscrezione sul ritorno in panchina di Andrea Pirlo misura l’effettiva attesa nei riguardi di uno dei giocatori più incisivi della sua generazione, capace di rinascere calcisticamente a Torino, alla Juventus, dopo aver lasciato il Milan che lo aveva scoperto playmaker basso.

E di assolvere a un ruolo, quello di tecnico, nella stagione più difficile per la Juventus di Andrea Agnelli senza brillare, ma comunque onesta, limpida. Lo Spezia, indicata come possibile rilancio, sarebbe il palco giusto da cui ripartire, dopo questa pausa?

Pirlo verso il ritorno in panchina in Serie A

Secondo quanto riporta calciomercato.com, Pirlo sarebbe ormai pronto a riprendere le redini della sua carriera di allenatore dopo aver conseguito il Master alla vigilia della partenza della stagione con la Juventus e vissuto una annata, tra alti e bassi, rimanendo poi ai margini della serie A.

Una sospensione che, con il senno di poi, lo ha restituito al calcio con la dovuta capacità di osservazione quando si guarda un ambiente dall’esterno, come osservatore privilegiato libero dai condizionamenti che derivano dall’essere parte integrante di una parte, di una società. Di essere un allenatore aziendalista.

La pista dello Spezia per il rientro

Non sono mancate, certo, in questi lunghi mesi, le proposte anche allettanti per un tecnico dal curriculum già prestigioso, ma altrettanto giovane, in formazione complice la straordinaria visione di gioco dimostrata dal maestro e che ha continuato a mostrare in un esordio complicato per la società bianconera.

Lo Spezia insiste, tenta come hanno fatto altre società prima: i tempi sono maturi, ma non si può essere leggeri e soppesare i pro e i contro è un atto dovuto.

Le proposte rifiutate: che c’è dietro al no

La panchina della nazionale polacca, ad esempio, oppure il Barcellona prima del ritorno di Xavi, il Braga, Parma, Salernitana e addirittura il rientro in casa Juventus quando la sorte di Allegri sembrava vacillante (forse più del dovuto).

Costantemente associato a panchine incerte, fino a questa fase, Pirlo ha preferito attendere la proposta più aderente alle sue aspettative e non per mere questioni legate a ingaggio e durata del contratto.

Nella sua riflessione, sempre molto pacata e cauta anche nel declinare le offerte, stando ai rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, vi sarebbero fattori legati alla crescita professionale, alle garanzie in una società di cui sposare il progetto.

E scrollarsi di dosso, definitivamente, quel recente passato.

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