Grandi ambizioni e sonore sconfitte. Da quando Anna Kalinskaya ha iniziato a sbandierare i suoi propositi di grandeur non ne sta azzeccando più una. La tennista russa ha iniziato l’anno tra le intenzioni – dichiarate – di entrare in tempi brevi in top 10, forse addirittura tra le prime 5 della classifica WTA. In realtà, più che salire nel ranking, sta precipitando sempre più. E sta collezionando soltanto figuracce. Sarà un caso, ma non appena i rapporti con Jannik Sinner sembrano essersi raffreddati, la bella moscovita è finita in picchiata. A proposito: nell’ultima intervista a Vogue Annina ha parlato praticamente di tutto. Tranne che del suo fidanzato. Attuale o passato, non è (ancora) dato saperlo.
- Vogue, l'intervista verità ad Anna Kalinskaya
- Anna sceglie ancora il silenzio su Jannik Sinner
- Avvio di 2025 da incubo per la russa: ritiri e ko
Vogue, l’intervista verità ad Anna Kalinskaya
La prestigiosa rivista patinata ha dedicato, bontà sua, un ricco servizio ad Anna. Non che la russa sia la tennista più brava o più in voga del momento. Anzi. Semplicemente, è diventata famosa soprattutto per la sua avvenenza, ma ha avuto una vera e propria “esplosione” negli ultimi mesi a livello mediatico perché si è legata al numero 1 al mondo. Ecco perché, ad esempio, su Vogue c’è finita lei e non Jasmine Paolini o Iga Swiatek, che pure hanno ottenuto risultati decisamente migliori. Meglio però non affrontare il discorso della “luce riflessa” con Kalinskaya: ci ha provato qualche giornalista russo in passato e la diretta interessata non ha nascosto il suo disappunto.
Anna sceglie ancora il silenzio su Jannik Sinner
Non a caso, nel corso dell’intervista Kalinskaya ha ignorato Sinner ancora una volta. Silenzio totale. Fiumi di parole, invece, su tutto il resto. La passione per il tennis nata grazie a una cugina, la folgorazione a 18-19 anni quando “ho capito che volevo dare il 100% a questo sport”. Perfino i consigli alle giovani tenniste: “Non paragonarsi agli altri, lavorare su se stesse. Il resto verrà”. Poi la smania di successo: “Odio perdere. Per me giocare significa una cosa sola: vincere“. E anche la nota dolente: “Stare lontana da casa, viaggiare continuamente, il jet lag. Questa è la parte più impegnativa per me”.
Avvio di 2025 da incubo per la russa: ritiri e ko
Se per lei conta solo vincere, figurarsi quanto sia corrucciata Annina di questi tempi, dopo un avvio di 2025 da incubo. L’annata è cominciata, dopo la finale del doppio a Brisbane (persa), con un preoccupante ritiro ad Adelaide con tanto di malore in campo. Poi col forfait dagli Australian Open ancor prima di scendere in campo per l’incontro del primo turno. Ha provato a rilanciarsi al WTA 250 di Singapore, torneo di cui di fatto era la vedette principale, e ha perso ancora: fuori in semifinale. S’è trasferita a Doha, anticipando di qualche giorno Sinner: fuori anche qui al primo turno, dopo tre ore di battaglia contro Cristina Bucsa, numero 98 del ranking. Un ko dopo l’altro. Ma può consolarsi leggendosi su Vogue.