Antonio Conte è uno di quegli allenatori che non sa stare lontano dalla panchina: ha scelto di tornare a guidare il Tottenham dopo una brevissima esperienza, in qualità di opinionista, con Sky Sport senza eccedere ma evidentemente consapevole che quella esperienza poteva risultare una parentesi. Un’attesa godibile che, rientrato nella propria veste di tecnico e manager, è stata forse già disillusa.
- Antonio Conte: la sua verità sul Tottenham
- Tottenham, le difficoltà di Antonio Conte
- La visione del Tottenham e la visione di Conte
- Conte: Bentancur e Kulusevski? Ideali per il Tottenham
Antonio Conte: la sua verità sul Tottenham
Nell’intervista rilasciata proprio a Sky, l’allenatore del Tottenham, ex Inter e Juventus, Conte si è mostrato determinato, quasi spietato come sempre ma anche molto diplomatico nell’esporre una filosofia di mercato che ha destato dubbi e perplessità in quanti hanno letto un bilancio conclusivo, in questa sessione che ha portato in rosa Kulusevski e Bentancur.
Lo sconforto, addirittura la delusione, sono sensazioni che nella narrazione dei tabloid britannici non mkancano quando si espone lo stato dell’arte del Tottenham e della rifondazione pianificata da Conte che è stato a più riprese etichettato come un tecnico già stanco.
“È sempre difficile fare paragoni, però sicuramente quando prendi il lavoro in una squadra che non vince da tanto tempo è inevitabile che la fiducia manchi”.
Tottenham, le difficoltà di Antonio Conte
Intervistato dall’emittente radiofonica britannica talkSPORT, l’ex allenatore degli Spurs Harry Redknapp ha espresso la sua visione sulla scelta di mettere Conte in quel ruolo:
“Ho come la sensazione che, se si accorgerà che le cose non stanno andando nel verso giusto, potrebbe decidere di andarsene. Potrebbe pensare che lottare per il quinto, sesto, settimo posto non è ciò a cui lui è abituato”.
Insomma, per l’ex allenatore prodigioso della Juventus vincente che ha interrotto quel connubio per una questione di ruoli, questa situazione nonostante gli acquisti di mercato è assai poco gratificante:
“Per me è dura parlare di quarto posto o Conference League”, aveva dichiarato l’ex Inter a beIN SPORTS dopo la sconfitta di domenica contro il Wolverhampton, “sono abituato a lottare per altri traguardi”.
La visione del Tottenham e la visione di Conte
A Sky Sport, il tecnico salentino ha confidato le sue paure professionali a modo suo, certo. Ma lo ha fatto. E ciò trapela dalle sue dichiarazioni riprese in un’anticipazione diffusa prima della messa in onda.
“Dovessi trovare qualcosa di simile, è sempre difficile fare paragoni, però sicuramente quando prendi il lavoro in una squadra che non vince da tanto tempo è inevitabile che la fiducia manchi. Ho intravisto delle situazioni che potevano essere sviluppate, poi quando entri dentro la situazione capisci che comunque qualcosa… quello che è successo a gennaio non è semplice. A gennaio sono andati via quattro giocatori. Quattro giocatori importanti per il Tottenham, ne sono arrivati due. Quindi anche numericamente invece di rinforzarti potresti esserti, sulla carta, indebolito. Bentancur e Kulusevski sono il prospetto ideale per il Tottenham. Perché il Tottenham cerca giocatori giovani, giocatori da far crescere, da far sviluppare, non giocatori pronti. Questo è il discorso”, le parole di Conte.
“A gennaio sono andati via quattro giocatori, tutti importanti per il Tottenham, ne sono arrivati due. Quindi anche numericamente invece di rinforzarti potresti esserti, sulla carta, indebolito”.
Conte: Bentancur e Kulusevski? Ideali per il Tottenham
Con la sessione di gennaio, sono arrivati in rosa due importanti rinforzi:
“Bentancur e Kulusevski? Sono il prospetto ideale per il Tottenham. Perché il Tottenham cerca giocatori giovani, da far crescere, da far sviluppare, ma non sono giocatori pronti”.
“Eh ma si infatti era qui il nesso. La visione, – ha specificato Conte – la filosofia del club è questa. E’ inevitabile che se vuoi crescere più rapidamente e se vuoi essere competitivo più rapidamente hai bisogno di giocatori anche con molta esperienza perché poi portano ad aumentare l’esperienza anche nel tuo team. Ma ripeto, la visione del club ho capito che è questa”.
Una lettura distante da quella di mister Conte, poco incline a ritenersi addomesticato. e a subire passivamente anche queste imposizioni.
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