Antonio Conte si gode la sua Inter da record. Con il successo contro il Cagliari, la squadra nerazzurra è la prima nella storia a vincere tutte le prime 11 partite di un girone di ritorno di Serie A: il Biscione ha strappato il record al Milan di Arrigo Sacchi della stagione 1989/1990, che si era fermato a 10 successi.
“Non vogliamo lasciare nulla al caso – sono le parole del mister leccese ai microfoni di Dazn -, il fatto che ci siano calciatori che si allenano dopo la partita significa che c’è sacrificio e disponibilità: e questo la dice lunga sullo spogliatoio dell’Inter”.
“Continuo a ripetere la stessa cosa: le partite iniziano a essere di meno, ogni vittoria vale sei punti. Ieri il Milan aveva vinto, per noi era importante mantenere inalterate le distanze dalla seconda. E ci stiamo abituando a questo tipo di situazione: per molti è la prima volta il fatto di giocare sempre per vincere, sotto pressione. Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo, penso che nel giro di quasi due stagioni siamo cresciuti tanto e sotto tutti i punti di vista”.
Il gap dalle altre è enorme, lo scudetto è vicino: “Non parlerei di conto alla rovescia. Noi dobbiamo giocare per vincere, continuare a tenere il pedale sempre spinto: non siamo una squadra che può fare calcoli. E non li voglio fare io, a me piace tanto vincere e sto trasmettendo questa mentalità. Stiamo iniziando a vedere la meta, ma non è ancora raggiunta. Abbiamo fatto tre partite in otto giorni e abbiamo portato a casa nove punti importanti, è inutile nasconderci. Ma non bastano, ci sono ancora otto giornate di campionato”.
L’esultanza con i giocatori: “Era uno scatto per abbracciare lo sforzo dei ragazzi. Credo loro vadano premiati, con l’abbraccio e col bacio come fatto con Hakimi (sorride, ndr). Mi ritengo un loro fratello maggiore. Loro sanno l’affetto che provo nei loro confronti, sarei pronto a buttarmi nel fuoco. Romelu? Spesso e volentieri capita anche a lui un bacio (sorride ancora, ndr)…”.