Porte girevoli a Bergamo. Ed è così da sempre. Poco importa il nome sulle spalle o l’aver contribuito con una tripletta da sogno a mettere in bacheca il primo trofeo internazionale della storia dell’Atalanta. La Dea viene prima di tutto, anche e soprattutto quando bussano alla porta per il pezzo più pregiato di una rosa capace di rinnovarsi continuando a essere fedele a se stessa e al proprio credo.
Un credo che, idee e passione, ha in Gian Piero Gasperini la sua perfetta incarnazione e in una società accorta e lungimirante la propria salda certezza. Così, anche mettere in stand-by la propria stella per qualche settimana non è un problema. Lookman si allena e sta bene, ma l’ombra della Torre Eiffel si allunga nei suoi pensieri. E, allora, meglio attendere che la questione si risolva, che il destino faccia il suo corso. In un modo o nell’altro, poco importa, anche questa volta.
Arrivano due sconfitte consecutive: una inattesa, con il Torino, una davvero brutta, contro l’Inter. Poi, però, il calciomercato chiude, e sulla Dea torna in sereno. Lookman è ancora a Bergamo e l’embargo può essere sciolto. Prima convocazione e il nastro riparte da dove si era interrotto: prestazione mostruosa contro la Fiorentina condita da un assist sontuoso per Retegui, e da un gol da funambolo che nasce sulla sinistra, rientra in area, fa impazzire la retroguardia viola lasciando sul posto Cataldi e Quarta con una doppia sterzata e fulmina De Gea sul primo palo. Viola ko e le incertezze che il calciomercato sa provocare anche al campione scelto da una Dea si dissolvono.