È bastato il primo tempo all’Atalanta per imporre in maniera plateale e dilagante la propria legge su un Hellas Verona che si è concesso nei 45 minuti d’avvio giusto un gol della bandiera contro i cinque della Dea. Nell’ordine De Roon, poi Retegui, De Ketelaere e Lookman: l’argenteria di Gasperini, alla 400esima panchina, è stata tirata a lucido nel Gewiss Stadium che, quasi a subodorare il trionfo, ha aperto nel prepartita con un inedito gioco di luci.
- La rivincita di De Ketelaere: dal flop Milan alla rinascita all'Atalanta
- Retegui inarrestabile: Spalletti ha trovato il suo punto di riferimento in attacco?
- Lookman, l'altra certezza offensiva per Gasperini
La rivincita di De Ketelaere: dal flop Milan alla rinascita all’Atalanta
Senza nulla togliere a De Roon, ovviamente, non possiamo non soffermarci sui tre che sono andati a segno nel primo tempo, confermandosi mattatori dell’Atalanta. Partiamo da Charles De Ketelaere, che è passato dall’essere oggetto di imbarazzi al Milan alle prodezze in quel di Bergamo, a dimostrare quel talento in fieri che aveva sfoggiato ai tempi del Bruges e che avevano spinto Paolo Maldini, di persona personalmente, a spendersi credendo nelle potenzialità del ragazzo.
Che però non saltarono fuori in rossonero, segnando zero gol (ulteriore onta per un trequartista del suo rango che può spaziare in tutto il settore offensivo) e finendo ai margini dei piani di Pioli, che ad un certo punto decise di puntare su Ibrahim Diaz relegando CDK nel cono d’ombra. Allora si ragionava sullo spedire il ragazzo in prestito in una realtà di provincia, in modo tale che potesse ritrovare anzitutto la dimensione mentale per tirare fuori il talento che covava sotto la cenere.
E ci voleva alla fine la cura Gasperini (che lo considera attaccante tout court) per far rinascere il belga. Su 50 presenze complessive nella sua prima stagione (2023/2024) con l’Atalanta, De Ketelaere ha messo a segno 14 reti in tutte le competizioni. In questo avvio di campionato il trequartista, nel frattempo riscattato, ha raccolto il testimone di Koopmeiners, ponendosi dietro alle azioni decisive in attacco, oltre che manovrare per le punte e rifinire se necessario.
Forse Pioli non lo aveva capito, con i se e con i ma non si fa certo la storia in ogni caso. E forse non si trattava di aspettare ancora il ragazzo: probabilmente doveva semplicemente cambiare aria, magari libero dalla pressione di vestire la maglia di un top club (senza nulla togliere ad una Atalanta sempre più vicina alle grandi e capace di dettare legge in Europa).
Retegui inarrestabile: Spalletti ha trovato il suo punto di riferimento in attacco?
E a proposito di certezze divenute tali per la Dea, Mateo Retegui ha avuto più di un’occasione – a parte quelle due capitalizzate – per bucare la porta scaligera questa sera. Un attaccante che non si risparmia, capace di prodezze balistiche e che alla nona giornata di campionato è arrivato a quota 10 gol in campionato (con tanto di tripletta contro la sua ex squadra, ovvero il Genoa). Non è una cifra da prendere sottogamba: per capirci, Gonzalo Higuain nella stagione 2015/2016 da capocannoniere da record (in totale 36 reti) aveva toccato quota 7 dopo il nono turno. Certo, manca ancora il gol in Champions quest’anno, ma chissà.
Non per mettere pressioni all’argentino naturalizzato italiano, le cui prodezze in Serie A sono un’ottima notizia in ottica Nazionale dove c’è sempre bisogno di un bomber che segni camionate di gol. Per Luciano Spalletti è un futuro “top player”, se non lo è già, e nei match di Nations League dell’attuale girone è a quota due reti, rispettivamente contro il Belgio e contro Israele: si può ulteriormente fare di meglio, e in genere si è rimproverato a Retegui di non essere incisivo con la maglia azzurra come con quella dell’Atalanta.
Ma intanto l’ex Genoa ha spodestato nelle gerarchie dei centravanti azzurri il compagno di squadra nella Dea Gianluca Scamacca, alle prese con un infortunio, e con la costanza che sta dimostrando in campionato può conquistarsi un posto blindato da titolare nei piani di Spalletti.
Lookman, l’altra certezza offensiva per Gasperini
E chiudiamo con un accenno ad un altra colonna offensiva a disposizione di Gasperini, ovvero Ademola Lookman. Già in corsa per il Pallone d’Oro africano, il nigeriano stasera ha firmato ben 2 gol contro il Verona più un assist. Una risposta implicita anche ai dubbi sulla sua presenza all’Atalanta, dopo un’estate in cui il Paris Saint-Germain aveva mostrato il proprio interessamento, e quella sostituzione anticipata nel match contro il Venezia che suonava come una beffa difficile da mandare giù.