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Atletica, Tamberi: "Ecco perché nel salto in alto non si fanno più record. Paltrinieri meglio di Sinner"

Gimbo fissa la misura per l'oro alle Olimpiadi di Parigi: "Due metri e 40". Poi fa un'ammissione sorprendente: "Tra Greg e Jannik per ora scelgo Paltrinieri".

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Lui è uno di quelli che puntano in alto per definizione. E che non stanno mai fermi. Gianmarco Tamberi, per tutti “Gimbo”, sta preparando con cura e meticolosità la stagione più importante. Dopo i Mondiali, vuol prendersi ancora gli Europei (a Roma) e le Olimpiadi (a Parigi). Si confermerebbe campione di tutto, ma soprattutto si consacrerebbe ancor di più come leggenda dell’atletica e del salto in alto. Per questo è in partenza per il Sudafrica. Ci resterà per quasi un mese, una sorta di ritiro monastico fatto di lavoro, lavoro, lavoro.

Atletica, Tamberi in partenza per il raduno in Sudafrica

In un’intervista a Il Messaggero, il fuoriclasse marchigiano ha parlato della preparazione in vista di un 2024 da urlo: “Sono in partenza per il Sudafrica: 24 giorni di ‘raduno’, lontano da tutto e da tutti, pensando solo a una cosa, allenarmi duramente. È dieci anni che vado li, ma non penso ad altro. Avrei sempre voluto vedere il Parco Kruger, mai fatto: non voglio distrazioni quando mi alleno, la concentrazione è determinante, lì mi alleno tutti i giorni meno uno l’anno, il Natale”.

Gimbo prende le misure: “Serve 2,40 per l’oro a Parigi”

Talmente meticoloso, Gimbo, da aver già fissato la misura che dovrebbe consentirgli di strappare l’oro a Parigi: “Saltare 2,40. Sarebbe record italiano per cominciare, ma soprattutto sarebbe record olimpico. Il che vorrebbe dire che avrei vinto tutte le Olimpiadi che ci sono state, dalla prima a ora. Sarei il primo a vincere due volte le Olimpiadi nel salto in alto: è una disciplina che logora, per questo nessuno ha fatto il bis, non si dura tanto”.

Niente record mondiali nel salto in alto? C’è la spiegazione

Il salto in alto è anche una disciplina in cui è difficile, quasi impossibile, ritoccare i primati mondiali. Quello maschile, 2,45, resiste dal 1993. Quello femminile, 2,09, dal 1987. “Colpa della pronazione”, sentenzia Tamberi. Tutte le specialità dell’atletica stanno migliorando esponenzialmente, grazie specialmente all’evoluzione tecnologica: centrano le scarpe, centra la fibra di carbonio. Ma i saltatori al momento dello stacco la scarpa si piega verso all’interno e la caviglia pure, e la forza centrifuga ti porta da un’altra parte. La mia è una disciplina traumatica: la fibra di carbonio non aiuterebbe, anzi…C’èn video su Instagram che lo spiega meglio di ogni parola”.

L’ammissione di Tamberi: “Preferisco Paltrinieri a Sinner”

Il finale di intervista è a sorpresa. Già perché Tamberi, in piena Sinner-mania, ammette candidamente di preferirgli – per il momento – un’altra leggenda dello sport italiano: “Greg Paltrinieri tutta la vita. Sinner è stato magnifico, sta vivendo un gran momento. Paltrinieri di momenti ne ha vissuti tanti… E poi mi pare che l’unico criterio sia aver vinto un oro olimpico. Sinner è talmente giovane che potrà farlo dopo, due o tre volte“.

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