Il derby se lo porta a casa “il martello”, a riprova del fatto che non basta una classifica ATP a dire che Luciano Darderi possa essere considerato allo stesso livello di questo Matteo Berrettini. Che quando sta bene sa sempre come volgere a proprio favore le contese: all’esordio sul cemento indoor (piuttosto veloce) di Stoccolma il tennista romano supera in due set il connazionale di Villa Gesell, al quale mancano le munizioni giuste per provare a rispondere alla prolificità con la prima di servizio dell’ex numero 6 del mondo. Che dopo il ritiro a Pechino per l’infortunio occorso contro Fils e la sconfitta tra mille rimpianti di Shanghai contro Rune ribadisce di essere perfettamente allineato con il proposito di meritare una chiamata per le final eight di Davis Cup.
- Servizio, dritto e solidità: Berrettini è sempre lui
- Finale in carrozza. E ora riecco la mina vagante Stricker
- Darderi, crisi infinita: non vince da più di due mesi
- Sonego torna a sorridere: ora lo attende Ruud
- Donne, bene Cocciaretto e Bronzetti
Servizio, dritto e solidità: Berrettini è sempre lui
Sapeva quanto fosse importante il debutto in terra scandinava, e Berrettini non s’è fatto pregare. Giocando un match attento ed efficace un po’ in ogni fondamentale, partendo con le marce ingranate tanto da non lasciare neppure un punto a Darderi nei primi due turni di servizio. Ma nel quinto gioco a sorpresa è Luciano a trovare per primo il break, aprendosi il campo con un rovescio profondissimo e poi osservando finire in mezzo alla rete il dritto di Matteo sulla palla break.
Berrettini però reagisce immediatamente: si procura tre palle break nel gioco successivo e sfrutta la seconda, con il rivale frenato a sua volta dal nastro. La partita è equilibrata, complice qualche errore di troppo da ambo le parti, ma ancora una volta Darderi si complica la vita nel decimo game concedendo altre tre opportunità per il break, col romano che trova quel che cerca sulla seconda, chiudendo col solito dritto in risposta. Sette ace nel set per Matteo, zero per Darderi: la differenza, alla lunga, è tutta racchiusa in questi numeri.
Finale in carrozza. E ora riecco la mina vagante Stricker
La sensazione è che l’italo-argentino in qualche modo finisca per accusare il colpo. Tanto che dopo aver provato a forzare la mano nel primo gioco del secondo set, quando va a servire si ritrova ancora costretto ad annullare una palla break, e senza l’esito sperato (col dritto Berrettini fa quello che vuole).
Con la strada spianata, il romano si limita a contenere le sfuriate di Luciano, che aggiusta le cose sui propri turni di servizio, ma che riesce a racimolare la miseria di due punti nei tre game con i quali Matteo confeziona il 6-3 finale (in mezzo anche una pausa di una decina di minuti per rimettere a posto il gancio che teneva ancorata la rete alla superficie).
Agli ottavi lo attende lo svizzero Dominik Stricker, rientrato da poco da un infortunio che l’ha costretto a saltare praticamente 7 mesi di stagione (è rientrato in estate nei Challenger, uscendo dai primi 300 al mondo),dopo che lo scorso anno battendo Tsitsipas agli US Open s’era rivelato al mondo. Incrocio sulla carta abbordabile per Berrettini, inserito dalla parte di tabellone di Dimitrov e Ruud, numero 2 e 3 del seeding.
Darderi, crisi infinita: non vince da più di due mesi
Per un Matteo che torna a sorridere, c’è un Darderi che continua a fare i conti con una crisi di risultati che non accenna a diminuire: quella di Stoccolma è la sesta sconfitta di fila all’esordio di un torneo, con l’ultima vittoria che risale ormai a più di due mesi fa, quando a Cincinnati batté Tabilo al primo turno, salvo poi arrendersi a Cobolli e a un infortunio nel match successivo.
Da lì una discesa senza sosta, che proprio a Stoccolma ha portato al definitivo sorpasso da parte di Berrettini, tornato ufficialmente il quinto giocatore italiano dietro a Sinner, Musetti, Cobolli e Arnaldi (nemmeno troppo lontano).
Sonego torna a sorridere: ora lo attende Ruud
La giornata al maschile s’era aperta bene con il ritorno alla vittoria di Lorenzo Sonego, che era reduce da ben quattro eliminazioni al primo turno (US Open, Chengdu, Pechino e Shanghai) ma che al ritorno sul cemento europeo ha avuto la meglio sullo svizzero Marc-Andrea Huesler.
Il torinese s’è imposto per 7-6 7-5 in coda a una partita tirata ed equilibrata, nella quale per un set non s’è vista l’ombra di una palla break ma dove nel tiebreak non c’è stata storia (7-1 il parziale). Nel secondo è Sonego a dover annullare per prima una palla del possibile gioco avversario sul suo servizio, poi quando si presenta l’occasione nel dodicesimo gioco è scaltro ad approfittare di un lieve cedimento dell’avversario, che abbassa leggermente le percentuali con la prima e si consegna sull’unica palla break, che coincide anche con il match point.
Al secondo turno Sonego se la dovrà vedere con Casper Ruud, numero 2 del seeding, anche lui reduce da due eliminazioni al primo turno a Tokyo e Shanghai dopo che agli US Open aveva interrotto la propria corsa agli ottavi, battuto da Taylor Fritz.
Donne, bene Cocciaretto e Bronzetti
Buone nuove, stavolta dal Sol Levante, arrivano anche sul fronte femminile, con Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti capaci di superare il primo turno nel WTA 500 di Osaka. Cocciaretto ha battuto in tre set la francese Jessica Ponchet per 6-4 5-7 6-3, mentre Bronzetti ha dovuto faticare di meno contro la spagnola Busca, regolata in due set 6-3 6-4. Le due azzurre torneranno in campo mercoledì affrontando rispettivamente la giapponese Ito e l’olandese Lamens.